giovedì 22 ottobre 2009

poetica2

Il tuo corpo sul mio
è una fuga di emozioni,
fuochi fatui danzano festosi
nella notte in cui amiamo.
Sudore, Lacrime, Risa, Sesso
Orgasmi mentali e fisici ci stringono

uno all’altra

come un legame eterno

giovedì 15 ottobre 2009

poetica

Siamo avvolti in preservativi di plastica
che bloccano le nostre essenze, i nostri umori.
Padri, Figli, Madri chi siete?
Siamo solo delle creature che vivono
senza essere Vive . . . . .
Emozioni finte ci invadono ma siamo pesci ciechi
in un mondo di colori.
Amore, ho bisogno di te!
Fammi morire per iniziare a vivere,
dammi un sogno da seguire. . . . .
Fai gioire la mia anima e
falla URLARE
nell’utero della Natura

sabato 10 ottobre 2009

Jack

La sveglia suona imperiosa e mi segnala che sono le 5 e mezza del mattino; l'orario in cui panettieri cominciano a sfornare il pane, le prostitute tornare a casa, il sole sorgere ed io alzarmi per le mie 2 ore di allenamento quotidiano mattutino. Mi alzo, entro in bagno, sciacquo veloce il viso per togliere i residui di sonno, svuoto la vescica e rientro in camera; faccio la solita pausa completa dell'usuale domanda retorica se cono sicuro di ciò che sto per fare ma, non aspetto neanche di rispondermi, tolgo il pigiama e indosso il completo da corsa, pantaloni aderenti neri al ginocchio, cardiofrequenzimetro, maglia traspirante, giubbino, calze e scarpe; ultima controllata davanti allo specchio, attivo il cardio per rilevare i battiti cardiaci (52) e le calorie consumate, metto le chiavi della porta nel taschino dei calzoni.... ed esco di casa incontro all'alba.
I primi 300 metri sono di camminata veloce, giusto per quel minimo di riscaldamento necessario per un buon allenamento; inoltre, anche se siamo ormai a metà giugno, l'aria del mattino è fresca e frizzante e si fa sentire.. come d'abitudine transito per il caruggio dove stanno apprestando per il quotidiano mercato di frutta e verdura, arrivo al termine dei portici in piazza delle carrozze ed incomincio a correre, lento ma costante, lungo corso Garibaldi verso il mare; partire a razzo è inutile e spesso controproducente, quante persone infortunate ho visto al pronto soccorso perché non hanno iniziato con calma una corsa aggravando tutto ciò con la più totale mancanza di allenamento!
Arrivo all'ingresso secondario del porto, giro a destra lungo la passeggiata e mi godo la fortuna di abitare in riva al mare, parafrasando il grande Francesco da un altro contesto “il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere che tracciavo con un dito dentro i cerchi del bicchiere..”, qui le chimere le traccio mentalmente sulla grande distesa d'acqua salata che vedo davanti a me, insieme ai problemi del lavoro, della famiglia e dell'(ex)moglie, pensieri che voglio solo lasciarmi alle spalle per quest'ora e mezza che dedico a me stesso e solo a me stesso.. Controllo il cuore (121 battiti) ed è perfetto, solo 6 mesi fa a questo punto ansimavo e rantolavo come un uomo di 94 anni in crisi d'astinenza, comincio ad accelerare un po' il passo quando mi trovo nei pressi dell'entrata del porto e, nonostante lo veda ormai da 35 anni so che non mi ci abituerò mai, mi beo del sole che comincia ad illuminare il golfo fino al faro di Portofino quando la vedo seduta sulla solita panchina... ormai saranno almeno 2 settimane che la incrocio ogni mattino tanto che mi sono scoperto iniziare i miei giri sempre uguali per riuscire a incontrarla..
Bionda, ancora pesantemente truccata, stretta nel suo cappottino leggero per ripararsi dal fresco della mattina e dimenticare il freddo della notte passata dal quale spuntano un paio di gambe strette in calze rete e stivali con tacco a spillo; sta fumando quella che penso sia l'ennesima sigaretta delle ultime ore ma non sembra neanche accorgersene.. credo sia molto giovane, immagino non abbia più di 22 / 23 anni ma dal suo insieme traspira una vecchiaia inconscia, dovuta probabilmente alla vita che sta conducendo. Nel silenzio del mattino i miei passi di corsa sul parquet della passeggiata a mare rimbombano e sembrano quelli del tirannosauro in corsa di Jurassic Park e Le permettono di accorgersi del mio arrivo; la vedo alzare lo sguardo e cominciare a fissarmi, i suoi occhi non mi mollano per tutti e 30 i secondi che impiego ad arrivarle vicino quando, come ormai d'abitudine senza neanche accorgermene, rallento ed è allora che mi saluta
“Ciao Campione, anca questa matina tu vai? Cori un poco anca per me che no voglia io! Ahahaha”
“Ciao Bionda, tranquilla farò anche il tuo, vai pure a riposare!”
“Una matina tu vedrà me a corere con te e alora farò io il tuo!”
“Non aspetto altro, quando vorrai andremo insieme con molto piacere, ora ciao ma devo andare altrimenti non fnirò in tempo! Ciao bionda”
“Ciao Campione, un bacio!”
Ritorno all'andatura precedente e la lascio con un ultimo cenno della mano, mi risponde con un sorriso triste e col gesto di mandarmi un bacio; magari una mattina mi fermerò a parlare con lei più a lungo, almeno per sapere il suo nome e non chiamarla più Bionda, nel frattempo, mentre passo davanti le fontane di fonte al bar che sta aprendo per accogliere gli ultimi nottambuli o i primi lavoratori della giornata, sono tornato al mio consueto ritmo da 5 minuti a chilometro, ancora 500 metri così e poi cercherò di sforzare e finalmente scendere sotto il muro dell'ora ne mio solito percorso.
Scendo sulla spiaggia per correre vicino al mare anche se la riva è completamente formata da ciottoli e piena dei residui dell'ultima mareggiata e quindi tutt'altro che facile restare in piedi, schivando bottiglie di plastica e tronchi la percorro per un chilometro fino alla fine in prossimità della ristrutturata colonia Piaggio; una costruzione dell'anteguerra rimessa a nuovo e divisa in appartamenti praticamente sul mare, favolosi se non fossero anche in prossimità della ferrovia, del depuratore d'acqua potabile e dell'unico campeggio di questa città.
Controllo i battiti del cuore e sono ottimi, 142, un'ultima occhiata alla distesa di acqua salata, risalgo sulla strada e continuo la mia corsa mattutina, passo i binari e a metà del viale, nei pressi di quella che era detta la casa del fascio perchè, sino a qualche anno fa, riportava ancora una scritta risalente a Mussolini “L'Italia è un paese di giovani”... scritta soprattutto cancellata dall'attuale situazione ligure “La Liguria è una regione di vecchi!... giro a sinistra nel vicoletto adiacente, percorro il 75 scalini sempre di corsa e arrivo sulla statale, l'Aurelia, che porta a Rapallo.
La strada sale leggermente e dopo circa 400 metri raggiungo la chiesa di Bacezza, scendo lungo la scalinata e sono quasi le 6 e 20 quando arrivo vicino all'ingresso dell'autostrada, il mio tempo è ottimo e penso che forse oggi riuscirò finalmente a migliorare il mio personale e scendere sotto l'ora; inizio la circonvallazione a monte, ultimo pezzo di strada in salita, e sento gambe e fiato in ottimo stato, non ho l'affanno e riesco a respirare regolarmente mentre le gambe sembrano quasi andare da sole.
Scollino, controllo il cuore, 157, tutto ok, battiti alti ma dopo la salita è normale... in ogni caso sempre meglio di 3 mesi addietro quando rantolavo già in prossimità del vecchio ospedale, neanche a metà strada! Rallento per una trentina di metri in modo da avere un minimo recupero ed inizio la discesa, vecchia scalinata ormai quasi inutilizzata, d'altra parte siamo nell'era del “e cioè non importa se devo fare 100 metri se non uso lo scooter e cioè non sono nessuno!”, che mi porta vicino al cimitero; proseguo fino al lungo fiume ed inizio ad avvicinarmi a casa.
Incrocio il Cavalier Condorelli, che non è il suo vero nome e tra l'altro non so neanche quale sia, da me così soprannominato perché quando iniziai a correre al mattino e raggiungevo il fiume in totale agonia buttandomi sdraiato su una panchina un giorno mi diede un torroncino asserendo che i giovani hanno bisogno di zuccheri se voglio crescere forti e sani (ho 35 anni!!); lo vedo intento alla sua solita occupazione, buttare briciole di pane alle anatre e altri uccelli nonostante il divieto a chiare lettere affisso dal comune con il suo quotidiano ripiegato sotto l'ascella, stile francesi quando comprano la baguette in panificio.
La sua filosofia è “le cazzate del cavaliere esimio presidente del consiglio si digeriscono meglio al fresco del mattino in riva al fiume e vanno lette prima delle 8, dopo rovinano l'appetito!”
“Buongiorno Cavaliere!”
ormai ho preso abitudine a salutarlo così e lui anche ad essere chiamato in questo modo
“Buongiorno ragazzo!”
nulla serve ricordargli la mia età, mi risponde sempre che rispetto a lui sono un bambino in fasce al che me lo immagino in camicia rossa sullo scoglio di Quarto in partenza con Garibaldi all'età di 20 anni, oppure bersagliere alla breccia di porta pia, o ancora alpino alla guerra di Crimea.... chissà veramente quanti anni avrà... a questa domanda non mi ha mai voluto rispondere, come a molte altre personali... della sua vita so solo che vive vicino alla chiesa di Sant'Antonio ed ha una figlia, che però non ho mai visto con lui.. beh onestamente neanch'io mi alzerei alle 6 del mattino per accompagnare io padre a nutrire le papere! Ma si sa oltre una certa età la sveglia è fisicamente e geneticamente e automaticamente all'alba.
Proseguo e arrivo sulla spiaggia lato levante, alla foce del fiume, qui è sabbia fine e quindi riesco a correre bene ma purtroppo lo spazio è breve perchè incrocio subito i parcheggi ed i campetti da calcio, torno quindi sulla strada per gli ultimi mille metri più o meno. Aumento l'andatura, o meglio cerco di aumentare l'andatura, in questo tratto finale.. parlare di sprint mi sembra eccessivo.. giro attorno alla statua di Colombo, scendo nel sottopassaggio, viale della stazione e.. e... ARRIVO!!!
Consulto il cronometro e gioisco interiormente, troppo stanco per esternare la mia soddisfazione, quando leggo 59 minuti e 12 secondi! Finalmente sono sceso sotto l'ora!
Camminando arrivo fino a casa, saluto Antonio del bar vicino al portone ed entro, salgo per le scale, entro nel mio appartamento pregustando nell'ordine: pisciata, doccia e colazione... arrivo in bagno, mi siedo sulla tazza ed è in quel momento che si apre la porta di colpo e …. e …. e …....... MIO FRATELLO MI VOMITA ADDOSSO!!!!!

venerdì 9 ottobre 2009

Iena

TUM TUM TUM TUM…. Un martello pneumatico….
TUM TUM TUM TUM…. Lo sento in testa….
TUM TUM TUM TUM…. Cazzo spegnetelo o toglietemi il cervello...
TUM TUM TUM TUM…. Niente continua.. tento di alzarmi ma non mi muovo neanche di 1 nanomillimetro, i muscoli sono completamente andati, quel poco di forza è finito nel cesso TUM TUM TUM TUM…. Minchia la trota di Mamma… che botta alle sinapsi! Apro l’occhio destro tirando su una palpebra pesante approssimativamente 35 kg e vedo la sveglia sul comodino, nella nebbia che mi scorre davanti l’occhio o dentro la testa, non so bene, scopro che sono le 6 ma non capisco se del mattino o della sera... le 6 o le 18 o le 30.... no... cazzo le 30 non esistono... ma di che giorno, mese, anno, secolo, millennio??
TUM TUM TUM TUM…. tento di aprire l’altra palpebra ma non riesco, cazzo non si apre.. è incollata peggio che se ci fosse della colla.. calatroia comincio a cagarmi addosso perché non si apre, continuo a sforzare ma non si apre..
TUM TUM TUM TUM…. BASTA! Azzodizio..
Mi sembra di sforzare come un olimpionico di sollevamento pesi in lotta per la medaglia d’oro, quello che credo sia il braccio destro pesa mezza tonnellata ma riesco a portare una mano sul viso.. la sinistra... ma... braccio destro... mano sinistra.. non credo vadano d'accordo.. comunque... la tengo ferma 5 minuti almeno per recuperare forza finchè riesco a mettere le dita sull’occhio
TUM TUM TUM TUM…. Lo trovo coperto di plastica.. tutto l’occhio coperto di plastica…
TUM TUM TUM TUM…. azzoazzoazzo… ma cosa è successo ieri? Stanotte… ma che anno è? insomma prima di adesso?!? Ora ricordo.. l’incidente.. il vetro anteriore dell’auto che veniva verso di me o io che andavo verso di lui, poi il flash visivo delle luci dell’ambulanza
TUM TUM TUM TUM…. Il tavolo del pronto soccorso, il dottore che mi taglia i vestiti, il rumore delle monetine che cadono… e poi… il dottore che mi ricuce e mi fascia la testa.. ecco perché ho l’occhio tappato…
TUM TUM TUM TUM…. Azzo ma chi è che in un ospedale usa un martello pneumatico?!? Ma non ci sono delle regole per mantenere il silenzio e rispettare i ricoverati?!? Ora chiamo l’infermiera e mi faccio sentire..
TUM TUM TUM TUM…. Dai che ce la faccio.. mi allungo verso il comodino, cerco l’interruttore della luce o del campanello per il personale.. MACCHECCAAAAAZZZO E’ QUESTO!?!? La mia mano tocca una cosa pelosa che respira.. si muove e ORCATROIA morde! Sento pungere forte la mano ma le terminazioni nervose sembrano morte.. stai a vedere che nell’incidente ho perso anche la mano e me ne hanno attaccato una finta.. ma gliela metto in culo la mano finta, quella vera devono ridarmi e come faccio altrimenti ad infrangere il terz.. quinto.. ottav.. che cazzo di numero sia.. comandamento, quello degli atti impuri! E così rompere platonicamente le palle al papa nazista cagato a San Pietro..
Però un attimo…
Improvvisamente il dolore arriva..
TUM TUM TUM TUM….si unisce al martello e mi apre in 2 la testa… istintivamente ho un colpo di reni che mi fa sedere sul letto.. ma almeno questo significa che non mi hanno tagliato la mano! Evviva! Il dolore cancella lo smarrimento cerebrale e riesco ad avere, ma solo per un secondo.. mezzo secondo, un pensiero sensato.. ma sta cosa non è che sarà un gatto? E che diavolo ci fa un gatto in ospedale? Raggiungo finalmente l’interruttore ed accendo la luce.. resto per un secolo non misurabile di tempo a fissare di fronte a me, se questo è un ospedale allora è veramente strano, mai sentito di stanze con calendari di donne nude e poster cinematografici.. ma in quale reparto appenderebbero “Qualcuno volò sul nido del cuculo” o “Shining”??!? minchia se uno è depresso ansioso e si sveglia di notte il ghigno di Jack Nicholson gli procura direttamente un colpo secco!
TUM TUM TUM TUM…. TUM TUM TUM TUM…. Questa stanza d’ospedale ha gli stessi poster di camera mia e quindi vuol dire che mia madre li ha staccati e portati qui! Ma perché cazzo ha fatto una cosa simile?!? Ma aspetta.. mi guardo attorno e non vedo solo quelli, ci sono anche i mobili di casa mia, i miei libri, i miei DVD, il lettore mp3, … ma perché hanno portato tutto qui?!?
Un momento.. forse…
Non è che sono io ad essere arrivato in casa mia e non casa mia ad essere arrivata intorno a me? Cazzo forse è così.. magari l’ospedale era pieno ieri sera e mi hanno mandato a casa.. Sento i collegamenti sconnessi del mio cervello che stanno ricominciando a funzionare, ogni sinapsi che si riallaccia è un colpo secco che mi fa sussultare ma contemporaneamente inizio a recuperare lucidità.. mi stringo la testa con le mani perché sento che altrimenti mi esploderebbe pari pari alla scena iniziale del film scanner di Cronenberg quando si ha salta il cervello in primo piano e schizza materia ovunque... o era la scena finale??. CazzosiricordadevochiederealLaido... Lentamente mi tocco meglio l’occhio sinistro per capire cosa abbia sulla testa, continuo a sentire della plastica attaccatta alla pelle, provo a tirare e la sento staccarsi.. però cazzo che male! Cristo santo.. comincio ad avere idea di cosa sentano le donne quando usano le strisce depilatorie.. continuo a tirare e sento come strappare i capelli dalla testa.. puttanama…ttina! Finalmente però riesco a togliere tutto e l’occhio sinistro si apre! Sia lodato il Dio degli orchi del signore degli anelli.. ci vedo! Cazzo però lo riapro di colpo e la luce violenta del sole che entra dalla finestra mi trafigge la parte sinistra della testa, più o meno come una forza inarrestabile quando colpisce un oggetto inamovibile.. peccato che la forza sia inarrestabile ma la mia testa non completi il duetto, anzi il contrario.. come usare una pressa idraulica da 50 tonnellate per pestare una merda di cane.. picchio indietro sul letto, tenendomi la testa e chiudo entrambi gli occhi. Ma perchè avevo la testa fasciata nel nastro isolante?
TUM TUM TUM TUM…. TUM TUM TUM TUM…. TUM TUM TUM TUM….
La smettessero almeno di rompere le palle con sti lavori in corso!
Ok, prendo una decisione di totale peso, smetto di stringere la testa, apro gli occhi, mi metto seduto e cerco di capire innanzitutto che ora, giorno, mese,ecc… sia; sento il muro di Berlino crollarmi nel cranio completo di ruspe che liberano il campo dalle macerie ma..right.. la sveglia fa le 7, dalla finestra entra della luce quindi se siamo in inverno è mattina altrimenti può essere di tutto.. inutile devo alzarmi e trovare o il cellulare o accendere la televisione...
Riesco a buttare le gambe fuori dal letto e posare i piedi per terra.. il freddo del pavimento mi provoca un brivido alla spina dorsale tale da ributtarmi indietro sul materasso.. eccheccazzoodifreddooo.... ok... mi sono ripreso, mi alzo e riparto, piedi, pavimentazzooodidioo, mi alzo! Mi alzo! Ok ce l'ho fatta, sono in piedi.. ora nell'ordine telefono, cesso e vestiti.. o meglio.. dei vestiti indosso vedo di averli e quindi telefono e poi cesso.. però...
BURP BURP BURP
dai movimenti dello stomaco e dai colpi che sento arrivare credo sia meglio cooooorreeerrrreeeeeaaavvvoommiiiittarrrrrreeeeeeeee..... entro nel cesso dritto sparato come un missile, mi chino sulla tazza e …... orcaaatroiaaa…... caccio tutto su mio fratello seduto a cagare...

Lazzaro

There's no time for usThere's no place for usWhat is this thing that builds our dreams yet slips away from us?Who wants to live forever?

Il ghetto di Genova; una zona particolare e malfamata del centro storico a due passi da un patrimonio dell’Unesco come via Garibaldi con i suoi palazzi dei Rolli e poco sopra il porto antico dove è il famoso acquario, luoghi visitati ogni anno da milioni di persone che neanche si immaginano cosa esista a pochi metri da loro; una zona persa e nascosta nell’intricato labirinto dei vicoli genovesi, una zona dove nessuno entra se non ha un motivo ben preciso, ed anche in quel caso riflette bene sulle sue motivazioni prima di entrarvi.
Una cacofonia di suoni, odori, colori e persone che si mischiano fra loro creando situazioni uniche e non riproducibili in altri contesti, chi camminando fra i vicoli facesse attenzione sentirebbe risuonare lingue diverse e provenienti da ogni parte del mondo; l’arabo degli immigrati egiziani, il francese dei senegalesi, il cinese, i dialetti sudamericani misti di indio, spagnolo e portoghese fino agli ultimi resistenti dialetti dell’italia meridionale retaggio dell’immigrazione anni 60 quando i vicoli divennero rifugio di siciliani, napoletani e calabresi scappati dalla povertà del sud.
Chi oltre a drizzare le orecchie volesse alzare lo sguardo per collegare suoni e voci alle rispettive fonti non resterebbe deluso dalla multietnicità della zona ma potrebbe restare invece colpito da altro, non da sensazioni e impressioni, ma da qualcosa di letale come un coltello o comunque pesante come una carezza d’acciaio; in questi luoghi bisogna stare molto attenti a dove si posano gli occhi e dove gira lo sguardo perché è un attimo vedere cose che è meglio non conoscere per la propria salute, è soprattutto per questo che coloro che attraversano il ghetto camminano veloci fissando la strada e non curandosi d’altro.
Niente negozi o attività produttive “normali”, l’unica merce in vendita è una mezz’ora di amore mercenario a 30 euro offerta dai travestiti che popolano i cosiddetti bassi della zona, monolocali a livello della strada dove la signorina in questione invita ad entrare i passanti per un fugace rapporto omosessuale; questo è il secondo motivo per cui si cammina evitando di incrociare lo sguardo con le altre persone, chi entra nel ghetto ma non vi abita non è felice di essere riconosciuto e se incontra possibili conoscenza devia il proprio percorso per successivamente ritornare sui propri passi.
Il posto ideale dove vivere.

giovedì 8 ottobre 2009

la bionda

L'automobile stop davanti me e finestrino abassa, uomo guidatore con facia bianca, ochiali, senza capeli, penso 60 ani e vedo agitato mani strete su volante non fermano mai... come tuti queli che fermare qui... mi avicino e sento cosa volere
“ciao amore, che faciamo? 30 euro boca figa”
“ehm sì va bene ma... ma... fai mica anche dietro?”
“dietro? Cosa dietro?... ah culo? Sì ma quelo più tanto 100 euro”
“ehm... 100 è un po' tanto e non ce l'ho, non possiamo fare un po' meno?”
“no amore, 30 boca figa, se vuoi culo 100 io no saldi o sconti”
“ehm... dai va bene allora facciamo 30...”
butto sigaretta, salgo sopra automobile, spiego uomo dove andare verso spiaggia, arriviamo e uomo nervosopreocupato no sa bene cosa fare
“ehm... ma sei sicura?!? qui ci sono già parcheggiate altre macchine e mi sembra ci siano delle persone dentro che ehm... cioè... stanno facendo qualcosa...”
“sì amore anche loro trombano, figa no piace solo a te, tranchilo che qui no passa nesuno.. paghi prima?”
prendo 30 euro e meto in borsa, prendo condom e fazoleti abaso sedile e comincio togliere scarpastivale, intanto vedo uomo che abassa pantaloni e boxer, vedo picolo cazzo mollo piegato su peli, io tolto calza e slip e sono pronta, meto elastico per fare coda miei capeli, conto in mia testa fino 10 e inizio; prendo condom e meto sopra picolo verme rosa, muovo veloce mano per fare sega e sorido a uomo
“facio così per iniziare, poi boca e figa tu tranchilo...”
“ehm... sì va bene, fai come vuoi...”
Questo momento che dare picolo senso potere, io avere in mano cazzo e uomo non esere capace fare nula ma presto sento verme crescere e alora prendo in boca ma sempre facendo sega, così finire prima... sento mai uomo sopra testa, cosa che no soportare ma sapere durare poco.. apena sento cazzo duro giusto mi spostare bene su sedile
“tu venire sopra amore..”
“ehm... si arrivo aspetta.. che mi sposto...”
uomo pasa sopra e cerca metere cazzo in figa ma non trova...
“piano amore aspeta che metere io, fa piano se no no riesce..”
prendo cazzo, controlo con dita che condom ok e meto dentro io, uomo comincia a muovere avanti e dietro, io cominciare a muovere per finire presto, dopo poco sento uomo cominciare a respirare diverso, alora conosco chelui sta per sborare, abracio lui e stringo forte, così no mi vede in facia, continuo a muovere e fare finta che piace, uomini piace sentire dire quanto essere bravi mentre scopare putana..
“sì amore sì, tu bravissimo, vero uomo tu esere... sì dai sì vieni tutto dentro..”
sento cazzo venire e uomo non muovere più, ora voglio solo che togliere da sopra me prima posibile e alora spingo piano via da me, io no sono tua fidanzata o moglie che finito si resta abraciati, io per te sono buco e tu per me soldi, uscita sborra da cazzo finito tutto, togli da sopra subito pezzo di merda... senza guardare lui comincio a rivestire
“amore dai sposta che tuto finito... tu bravisimo... me piaciuto veramente tu no impotente come tuti altri.. spero che meterai di nuovo cazzo in mia figa.. tu volere fazolettocarta per pulire?”
“ehm... grazie spero presto... si grazie se hai un fazzoletto perchè non ne ho...”
E so bene che tu no avere, tutti uomini mai avere fazoletticarta, una sera deciso che no dare a nesuno e lasciare tuti con cazzosborrato, così pulire a casa da moglie! Finito vestire, do carta a uomo che prima usa per togliere condom e dopo pulire cazzo tornato picolo verme..
“tu no butare fuori che poi se no no potere più venire qui, dare me che buto in cassone dopo quando scendere..”
Uomo vestire e noi tornare a mio marciapiede senza dire più parola, io conoscere che lui vergogna di esere andato con putana e paura di trovare amici a vedere lui cosa avere fatto.. per questo lui no fermare automobile su strada ma dietro angolo di casa; apro porta e scendo..
“ciao amore, grazie, ci vediamo”
“ehm.. ciao... sì magari ci ved.......”
chiudo porta automobile e allontano prima che lui finire frase, tanto no importante e sempre stessa detta da tuti, ma accendo sigaretta, ultima di pacchetto e questa notte sono 20 di nuovo, come tutte notti, scarpastivale fa male piedi, minigonna fa fredo, guardo ora e vedo 5 di matino, allora vado caminando verso stazione per tornare finalmente casa... meglio dove io abitare adeso, casa essere altra cosa...
Treno a 6 e meza di matino ma tanto no pasare più nesuno a questa di ora, camino fino stazione e come tuti giorni arivo e trovo aperto bar, prendo capucino portare via, passo soto stazione e arrivo da mia panchina fronte mare, mia perchè tute matine aspeto treno qui, acendo sigaretta... e dopo 10 di minuti vedo pasare mio campione sportivo...