sabato 10 ottobre 2009

Jack

La sveglia suona imperiosa e mi segnala che sono le 5 e mezza del mattino; l'orario in cui panettieri cominciano a sfornare il pane, le prostitute tornare a casa, il sole sorgere ed io alzarmi per le mie 2 ore di allenamento quotidiano mattutino. Mi alzo, entro in bagno, sciacquo veloce il viso per togliere i residui di sonno, svuoto la vescica e rientro in camera; faccio la solita pausa completa dell'usuale domanda retorica se cono sicuro di ciò che sto per fare ma, non aspetto neanche di rispondermi, tolgo il pigiama e indosso il completo da corsa, pantaloni aderenti neri al ginocchio, cardiofrequenzimetro, maglia traspirante, giubbino, calze e scarpe; ultima controllata davanti allo specchio, attivo il cardio per rilevare i battiti cardiaci (52) e le calorie consumate, metto le chiavi della porta nel taschino dei calzoni.... ed esco di casa incontro all'alba.
I primi 300 metri sono di camminata veloce, giusto per quel minimo di riscaldamento necessario per un buon allenamento; inoltre, anche se siamo ormai a metà giugno, l'aria del mattino è fresca e frizzante e si fa sentire.. come d'abitudine transito per il caruggio dove stanno apprestando per il quotidiano mercato di frutta e verdura, arrivo al termine dei portici in piazza delle carrozze ed incomincio a correre, lento ma costante, lungo corso Garibaldi verso il mare; partire a razzo è inutile e spesso controproducente, quante persone infortunate ho visto al pronto soccorso perché non hanno iniziato con calma una corsa aggravando tutto ciò con la più totale mancanza di allenamento!
Arrivo all'ingresso secondario del porto, giro a destra lungo la passeggiata e mi godo la fortuna di abitare in riva al mare, parafrasando il grande Francesco da un altro contesto “il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere che tracciavo con un dito dentro i cerchi del bicchiere..”, qui le chimere le traccio mentalmente sulla grande distesa d'acqua salata che vedo davanti a me, insieme ai problemi del lavoro, della famiglia e dell'(ex)moglie, pensieri che voglio solo lasciarmi alle spalle per quest'ora e mezza che dedico a me stesso e solo a me stesso.. Controllo il cuore (121 battiti) ed è perfetto, solo 6 mesi fa a questo punto ansimavo e rantolavo come un uomo di 94 anni in crisi d'astinenza, comincio ad accelerare un po' il passo quando mi trovo nei pressi dell'entrata del porto e, nonostante lo veda ormai da 35 anni so che non mi ci abituerò mai, mi beo del sole che comincia ad illuminare il golfo fino al faro di Portofino quando la vedo seduta sulla solita panchina... ormai saranno almeno 2 settimane che la incrocio ogni mattino tanto che mi sono scoperto iniziare i miei giri sempre uguali per riuscire a incontrarla..
Bionda, ancora pesantemente truccata, stretta nel suo cappottino leggero per ripararsi dal fresco della mattina e dimenticare il freddo della notte passata dal quale spuntano un paio di gambe strette in calze rete e stivali con tacco a spillo; sta fumando quella che penso sia l'ennesima sigaretta delle ultime ore ma non sembra neanche accorgersene.. credo sia molto giovane, immagino non abbia più di 22 / 23 anni ma dal suo insieme traspira una vecchiaia inconscia, dovuta probabilmente alla vita che sta conducendo. Nel silenzio del mattino i miei passi di corsa sul parquet della passeggiata a mare rimbombano e sembrano quelli del tirannosauro in corsa di Jurassic Park e Le permettono di accorgersi del mio arrivo; la vedo alzare lo sguardo e cominciare a fissarmi, i suoi occhi non mi mollano per tutti e 30 i secondi che impiego ad arrivarle vicino quando, come ormai d'abitudine senza neanche accorgermene, rallento ed è allora che mi saluta
“Ciao Campione, anca questa matina tu vai? Cori un poco anca per me che no voglia io! Ahahaha”
“Ciao Bionda, tranquilla farò anche il tuo, vai pure a riposare!”
“Una matina tu vedrà me a corere con te e alora farò io il tuo!”
“Non aspetto altro, quando vorrai andremo insieme con molto piacere, ora ciao ma devo andare altrimenti non fnirò in tempo! Ciao bionda”
“Ciao Campione, un bacio!”
Ritorno all'andatura precedente e la lascio con un ultimo cenno della mano, mi risponde con un sorriso triste e col gesto di mandarmi un bacio; magari una mattina mi fermerò a parlare con lei più a lungo, almeno per sapere il suo nome e non chiamarla più Bionda, nel frattempo, mentre passo davanti le fontane di fonte al bar che sta aprendo per accogliere gli ultimi nottambuli o i primi lavoratori della giornata, sono tornato al mio consueto ritmo da 5 minuti a chilometro, ancora 500 metri così e poi cercherò di sforzare e finalmente scendere sotto il muro dell'ora ne mio solito percorso.
Scendo sulla spiaggia per correre vicino al mare anche se la riva è completamente formata da ciottoli e piena dei residui dell'ultima mareggiata e quindi tutt'altro che facile restare in piedi, schivando bottiglie di plastica e tronchi la percorro per un chilometro fino alla fine in prossimità della ristrutturata colonia Piaggio; una costruzione dell'anteguerra rimessa a nuovo e divisa in appartamenti praticamente sul mare, favolosi se non fossero anche in prossimità della ferrovia, del depuratore d'acqua potabile e dell'unico campeggio di questa città.
Controllo i battiti del cuore e sono ottimi, 142, un'ultima occhiata alla distesa di acqua salata, risalgo sulla strada e continuo la mia corsa mattutina, passo i binari e a metà del viale, nei pressi di quella che era detta la casa del fascio perchè, sino a qualche anno fa, riportava ancora una scritta risalente a Mussolini “L'Italia è un paese di giovani”... scritta soprattutto cancellata dall'attuale situazione ligure “La Liguria è una regione di vecchi!... giro a sinistra nel vicoletto adiacente, percorro il 75 scalini sempre di corsa e arrivo sulla statale, l'Aurelia, che porta a Rapallo.
La strada sale leggermente e dopo circa 400 metri raggiungo la chiesa di Bacezza, scendo lungo la scalinata e sono quasi le 6 e 20 quando arrivo vicino all'ingresso dell'autostrada, il mio tempo è ottimo e penso che forse oggi riuscirò finalmente a migliorare il mio personale e scendere sotto l'ora; inizio la circonvallazione a monte, ultimo pezzo di strada in salita, e sento gambe e fiato in ottimo stato, non ho l'affanno e riesco a respirare regolarmente mentre le gambe sembrano quasi andare da sole.
Scollino, controllo il cuore, 157, tutto ok, battiti alti ma dopo la salita è normale... in ogni caso sempre meglio di 3 mesi addietro quando rantolavo già in prossimità del vecchio ospedale, neanche a metà strada! Rallento per una trentina di metri in modo da avere un minimo recupero ed inizio la discesa, vecchia scalinata ormai quasi inutilizzata, d'altra parte siamo nell'era del “e cioè non importa se devo fare 100 metri se non uso lo scooter e cioè non sono nessuno!”, che mi porta vicino al cimitero; proseguo fino al lungo fiume ed inizio ad avvicinarmi a casa.
Incrocio il Cavalier Condorelli, che non è il suo vero nome e tra l'altro non so neanche quale sia, da me così soprannominato perché quando iniziai a correre al mattino e raggiungevo il fiume in totale agonia buttandomi sdraiato su una panchina un giorno mi diede un torroncino asserendo che i giovani hanno bisogno di zuccheri se voglio crescere forti e sani (ho 35 anni!!); lo vedo intento alla sua solita occupazione, buttare briciole di pane alle anatre e altri uccelli nonostante il divieto a chiare lettere affisso dal comune con il suo quotidiano ripiegato sotto l'ascella, stile francesi quando comprano la baguette in panificio.
La sua filosofia è “le cazzate del cavaliere esimio presidente del consiglio si digeriscono meglio al fresco del mattino in riva al fiume e vanno lette prima delle 8, dopo rovinano l'appetito!”
“Buongiorno Cavaliere!”
ormai ho preso abitudine a salutarlo così e lui anche ad essere chiamato in questo modo
“Buongiorno ragazzo!”
nulla serve ricordargli la mia età, mi risponde sempre che rispetto a lui sono un bambino in fasce al che me lo immagino in camicia rossa sullo scoglio di Quarto in partenza con Garibaldi all'età di 20 anni, oppure bersagliere alla breccia di porta pia, o ancora alpino alla guerra di Crimea.... chissà veramente quanti anni avrà... a questa domanda non mi ha mai voluto rispondere, come a molte altre personali... della sua vita so solo che vive vicino alla chiesa di Sant'Antonio ed ha una figlia, che però non ho mai visto con lui.. beh onestamente neanch'io mi alzerei alle 6 del mattino per accompagnare io padre a nutrire le papere! Ma si sa oltre una certa età la sveglia è fisicamente e geneticamente e automaticamente all'alba.
Proseguo e arrivo sulla spiaggia lato levante, alla foce del fiume, qui è sabbia fine e quindi riesco a correre bene ma purtroppo lo spazio è breve perchè incrocio subito i parcheggi ed i campetti da calcio, torno quindi sulla strada per gli ultimi mille metri più o meno. Aumento l'andatura, o meglio cerco di aumentare l'andatura, in questo tratto finale.. parlare di sprint mi sembra eccessivo.. giro attorno alla statua di Colombo, scendo nel sottopassaggio, viale della stazione e.. e... ARRIVO!!!
Consulto il cronometro e gioisco interiormente, troppo stanco per esternare la mia soddisfazione, quando leggo 59 minuti e 12 secondi! Finalmente sono sceso sotto l'ora!
Camminando arrivo fino a casa, saluto Antonio del bar vicino al portone ed entro, salgo per le scale, entro nel mio appartamento pregustando nell'ordine: pisciata, doccia e colazione... arrivo in bagno, mi siedo sulla tazza ed è in quel momento che si apre la porta di colpo e …. e …. e …....... MIO FRATELLO MI VOMITA ADDOSSO!!!!!

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