tag:blogger.com,1999:blog-11968891951147742112024-03-13T23:46:17.431-07:00QigAPonderazioni filosofico esistenziali sportive di un intestino tenue irritato e contritoQiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.comBlogger17125tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-71036720360900747072013-09-15T04:34:00.001-07:002013-09-15T05:43:21.352-07:004 colpiLo vedo che si sveglia o meglio rinviene, avevo quasi paura di averlo colpito troppo forte ma ora noto con piacere che sta riaprendo gli occhi, seppur lievemente appannati; sarà che sto invecchiando e divento sentimentale, una volta non lo avrei mai fatto di lasciarlo vivo così a lungo e chiuso la questione subito ma la vita è troppo breve per togliersi anche questi pochi piaceri ed uno di essi è proprio il discorso finale del cattivo.
Lo so che solitamente nei film o nei fumetti alla fine l'eroe si trova legato in modo che neanche Houdini riuscirebbe a liberarsi o in condizione tale da non poter muovere neanche un muscolo piccolissimo ma, lampo di genio, pone una domanda al malvagio di turno che, se fino ad allora presentava un QI da 1392, improvvisamente scende al valore di gatto neonato e comincia a declamare tutta la sua vita dando tempo al buono di liberarsi, pestarlo per bene e trionfare!
Ma c'è una piccola differenza, anzi due, ma anche tre, questo non è un film, qui di eroi non ce ne sono e il prigioniero ha la bocca tappata pertanto mi prendo questa soddisfazione
"Giovanotto.. per parafrasare qualcuno più famoso di me... Io sono il migliore in quello che faccio! lo so che come tutte le cose spunterà sempre qualcuno o qualcuna pensando di potermi battere e dimostrare al mondo di avere i requisiti per avere il mio posto e questo qualcuno oggi sei tu, solo che mi spiace per te il migliore fra i due è quello con la pistola carica e non quello legato ad una sedia.. e come vedi la pistola carica ce l'ho io.
Io non ho proprio voglia di cercarmi dei guai e anzi faccio di tutto per evitarli, tengo un basso profilo, non mi ubriaco, pago regolarmente le bollette e aiuto le vecchiette ad attraversare la strada ma, figliolo, se Voi venite a cercare me insistendo convinti di togliermi di mezzo e poi però non lamentatevi se fate una brutta fine.. arriverà il giorno che qualcuno mi pianterà una pallottola nella schiena ma, mio caro, mi spiace oggi non sei tu.
Come disse il beato Marco da Roccaforte: verrà un tempo un cui pagherò per le mie colpe ma oggi vai tu in braccio alla morte!"
Sgrana gli occhi e cercare di parlare ma il nastro adesivo fa il suo lavoro e avverto solo pochi mugolii, non glielo levo perchè prima cosa ha la barba e gli farei male e seconda cosa non mi interesserebbe niente di tutto ciò che potrebbe dire; minacce? implorazioni? soldi? le prime due non mi farebbero nè caldo nè freddo, i terzi .. beh diciamo che ne ho a sufficienza per la vita che faccio pertanto controllo gli ultimi dettagli per non sporcarmi casa, gli infilo la testa in un sacco della spazzatura, chiudo bene con del nastro isolante alla base del collo e lo lascio soffocare.
Come? avevo detto che avrei usato una pistola? e no cari lettori leggete bene... ho detto che avevo una pistola carica ma non che l'avrei usata, e scusate vivo in centro in un piccolo condominio di un paese tranquillo, secondo voi potrei sparare in una casa alle due di notte? e senza sienziatore?
Oltretutto usare un sacchetto e lasciarlo soffocare è molto più pulito, mi spiace per lui in quanto avrà qualche minuto di agonia ma, scusate, mica glielo ho chiesto io di provare ad uccidermi comunque tanto per essere precisi il tempo necessario perché sopraggiunga il decesso per asfissia può variare da persona a persona, a seconda del modo in cui il corpo reagisce alla presenza di un'elevata quantità di anidride carbonica al posto dell'ossigeno e a quanto questa persona è abituata a stare in apnea.
In linea di massima, facendo affidamento su un brutale esperimento che fu fatto su dei cani a cui vennero messe delle maschere di gomma sul muso, fu osservato che l'arresto cardiaco sopraggiunse negli animali in 8 minuti, dopo un primo momento di semi-incoscienza seguito da spasmi; sono passati appena 3 minuti e qui siamo già arrivati alla fine, gioventù moderna che non riesce neanche ad avvicinarsi ai valori di un cane.
Ricordo che a 22 anni resistetti 5 minuti e mezzo quando un francese, di cui sinceramente neanche ricordo il nome, mi chiuse la testa in un sacchetto nel tentativo di eliminarmi ma ero giovane, allenato e soprattutto fortunato e mi salvai poco prima dell'eclissi respiratoria.
Ma torniamo ad oggi che rinvangare il passato non sempre è piacevole, soprattutto se da quel passato son ormai trascorsi 40 anni.. a questo punto mi trovo in una notte d'estate con un morto nel soggiorno imbustato perfettamente nudo da eliminare rapidamente in al massimo due giorni prima che cominci ad esalare odori sgradevoli ed i vicini possano pensare che io sia morto in solitudine, oltretutto dopodomani si radunerà in casa mia il circolo del Burraco e non posso rischiare che una delle partecipanti lo veda con rischio si infarti e mi lasci la partita in sospeso.
Fortunatamente non mi manca l'esperienza per affrontare situazioni simili ma, siccome in fin dei conti son bravo e so che voi non l'avete, perderò qualche minuto per disquisirne con voi; intanto pensate ad un corpo umano maschile mediamente atletico e altezza circa un metro e ottanta, così ad occhio direi un 85 kg di peso; bruciarlo? impossibile, innanzitutto per farlo scomparire servirebbe un vero e proprio forno crematorio o almeno un forno abbastanza grande da contenerlo che raggiunga almeno i 1400 gradi e possa funzionare per 3 ore di seguito, si narra che qualcuno sia sparito in un forno di pizzeria ma il procedimento è troppo lungo e solo fossi il proprietario di un locale adatto potrei fare una cosa simile.
Quindi, scusate il gioco di parole, ma eliminiamo l'eliminazione a mezzo calore, e pensiamo all'acido; avrete visto tutti il film Nikita quando Jean Reno si presenta come "Victor le Nettoyeur" e porta con sè due valige di acido presso la casa dell'ambasciatore dove, insieme ad Anne Parillaud, devono eliminare un corpo; ecco questa scena è una delle classe libertà poetiche cinematografiche in quanto utilizzando dell'acido solforico concentrato occorrerebbero circa 68 litri di H2SO4 per eliminare un corpo di circa 70 kg e se osservate bene le dimensioni non credo proprio che nelle valige ci fosse tale quantità di liquido.
Inoltre pensiamo al tempo necessario ed alla necessità successiva di pulire tutto, immaginate durante il torneo di Burraco "***, posso andare in bagno?" "Certo Alice, ma stai attenta che sto sciogliendo un cadavere nell'acido"; sarebbe diverso avessi una cantina ma poi dovrei procurarmi una vasca d'acciaio abbastanza grande e soprattutto comprare 70 / 80 litri di acido solforico.. e un pensionato che compra simili cose non passerebbe di sicuro inosservato.
Spero di avervi chiarito le idee su tante "finzioni" cinematografiche che avrete sicuramente visto, a questo punto mi restano poche altre opzioni fra cui far sparire il corpo sott'acqua ma peccato che io non abiti a New York dove la mafia nel fiume ha un suo cimitero ma a Chiavari in Liguria, e Vi immaginate se buttassi un cadavere nel corso d'acqua locale, l'Entella, che d'Estate è alto 20 cm? non credo passerebbe inosservato più di 2 ore; seppellirlo stesso discorso e oltretutto è periodo di funghi pertanto i boschi pieni di persone a qualsiasi ora del giorno, per non dire che non mi ci vedo a trasportare sulle spalle 80 kg su per i monti, anche quelle cose da film che lascio ai vari Stallo e Scwarzenegger dei giorni migliori.
I maiali! potrei darlo da mangiare ai maiali che se lasciati due giorni a digiuno ti divorano anche l'automobile come fosse burro ma innanzitutto il cadavere va diviso in almeno sei pezzi e darli in pasto ai maiali. Bisogna affamare i maiali per qualche giorno, ma poi la vista di un cadavere a pezzi gli sembrerà come un ghiacciolo nel deserto. Bisogna rasare la testa della vittima ed estrarre i denti, per il bene della digestione dei maialini, si potrebbe fare anche dopo ovviamente, ma non è bello rovistare nella merda di maiale, vi pare? Quelli si spazzolano le ossa come fossero burro! Ci vogliono almeno sedici maiali per completare l'opera in una seduta quindi non vi fidate di chiunque vi dica che ha un allevamento di maiali. Finiscono un cadavere che pesa diciamo per esempio 100 kg in non più di circa otto minuti. Questo vuol dire che un solo maiale può arrivare a consumare un kg di carne umana, cruda, in un solo minuto. Da qui deriva l'espressione "essere avidi come un maiale".
Ma... intanto tagliare e togliere i denti, ok si può fare... ma trovare 16 maiali affamati?
Come vedete non è semplice il mio lavoro! oltretutto in questo caso neanche sono pagato per accollarmi tanti fastidi!
QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-52407006065401843492011-11-22T06:49:00.001-08:002011-11-22T06:50:10.858-08:00Qualità aziendaleINTRODUZIONE
Era una bella giornata di settembre (Nota dell'Autore: visto che la storia è piuttosto triste non potevo ambientarla anche sotto la pioggia: mi sembrava eccessivo). Nonostante il sole riscaldasse gli uffici della CONFUSION S.p.A., in Azienda si respirava un'aria carica di elettricità e di tensione, tutti si guardavano attorno e sbirciavano dietro le finestre, cercando di darsi un contegno e controllando di aver riordinato correttamente le scrivanie.
Il giorno prima alcuni, dopo vent'anni, avevano scoperto che la loro scrivania era finemente intarsiata con una lavorazione databile attorno ai primi del Seicento, perfettamente conservata negli anni perché protetta da strati di carta.
Altri, purtroppo, erano stati ricoverati a causa dell'intossicazione dovuta alle esalazioni di gas sprigionatosi dopo la rimozione di alcuni documenti ormai decomposti. Altri ancora si erano lasciati sfuggire una lacrima ritrovando un ordine vecchio di ventitré anni, mai evaso, di un Cliente purtroppo già trapassato. Comunque ora le scrivanie erano sgombre ed in mezzo ad esse troneggiava lui, bello, perfettamente rilegato, il MANUALE DELLA QUALITÀ, scortato da un plotone di procedure e la modulistica sulle retrovie.
La Segretaria aveva disposto il corteo di documenti tra due bonsai di plastica, anch'essi spolverati e puliti con l'aria compressa il giorno prima in Officina.
Il Direttore Commerciale, noto uomo di mondo, aveva simulato la pratica di una trattativa con un Cliente del Togo, ma era abbastanza incerto sulla lingua e quindi aveva preparato una finta offerta con solo numeri, l'offerta era comunque firmata e datata e riesaminata con la firma falsa del Direttore Generale.
Il Direttore di Produzione stava sbraitando con il Direttore Acquisti, perché accendendo dopo sei anni il PC che aveva sul tavolo, era apparsa solo una scritta strana (tipo C:\) con una lineetta lampeggiante e basta... era evidente che quel "coso" rappresentava l'ennesima fregatura di quel disonesto di fornitore e di chi lo difendeva all'interno della CONFUSION S.p.A.
Il Capo Officina, invece, sembrava abbastanza normale, tranne che per il colorito cianotico dovuto alla cravatta eccessivamente stretta. Dal taschino spiccava fulgente il suo calibro, riesumato dai tempi dell'Istituto Tecnico e tirato a lucido.
Il Capo Officina perse le staffe solo quando un Operaio del montaggio si mise a fare la majorette con una chiave dinamometrica certificata. I più tranquilli erano gli Amministrativi, per loro non era previsto l'incontro con l'Ispettore e, quindi, si divertivano a sbeffeggiare i colleghi, ma in fondo si sentivano esclusi e quindi avevano fatto richiesta del Manuale della Qualità.A dire il vero il loro Manuale sembrava "il brutto anatroccolo", rilegato dentro ad un raccoglitore con la scritta cancellata "Fatture da 501 a 1000 - Anno 1976".
Tutti si domandavano dove fosse lui, l'Ingegnerino della Qualità; in realtà aveva un nome Ing. Bartolomeo Orso Maria Fabbretti. L'ing. Bartolomeo Orso Maria Fabbretti cercava di darsi un certo tono, forte del suo titolo di studio e di una ipotetica discendenza nobiliare, nonostante ciò, tutti, alla CONFUSION S.p.A., lo chiamavano Pipino.
L'ing. Pipino uscì dall'Ufficio del Direttore Generale, in un evidente stato di ansia e di confusione mentale: aveva appena spiegato al Direttore la Politica della Qualità della Direzione; il Direttore l'aveva letta solo adesso e non gli piaceva per niente, quindi voleva cambiarla.
Per fortuna i vagiti e le lacrime di Pipino l'avevano convinto a desistere. L'Ing. Pipino era madido di sudore freddo, anche la sua ventiquattrore, quella che la nonna gli aveva regalato per la laurea, stava sudando.
Attraversando l'Officina l'attenzione dell'Ingegnere fu colpita da un luccichio anomalo che balenava dal taschino del Capo Officina.
Pochi istanti dopo si sentì un urlo straziante seguito da un tonfo, qualcosa di simile a Willy il Coyote che precipita nel Canyon.
Un attimo dopo il Capo Officina era già al suo fianco e tentava di rianimarlo, sventolandolo con la dispensa sul Primo Soccorso che gli avevano dato durante il corso sulla 626.
Ma l'Ing. Pipino riprese i sensi solo dopo che il Capo Officina ebbe promesso di distruggere il bel calibro dell'Istituto Tecnico che risultava non tarato, non etichettato e non datato.
ARRIVA IL CONSULENTE
Dal vialetto si sentì sopraggiungere una macchina. Man mano che il rombo del motore si avvicinava le orecchie si tendevano sempre più, la CONFUSION S.p.A. sembrava una carovana nel Far West mentre attraversa una gola e tutti cercano di scorgere la penna di un indiano nascosto oltre il bordo della scarpata.
Dietro il cancelletto invece apparve il destriero del Consulente. E’ lui, arrivano i nostri !!!
Il Consulente scese da cavallo ancora avvolto in una nuvola di polvere che rendeva ancor più coreografico il suo arrivo.Entrò in Azienda scrollandosi la polvere di dosso e, sorridendo alla Segretaria, esordì nel suo più raggiante ed accattivante "Salve gente, come va?" Era più sicuro di John Wayne, più affascinante e pieno risorse di Mandrake, più onesto e rassicurante di Superman.
Era perfettamente tranquillo e non sudava (cioè: stava sudando, ma sotto la muta da sub).l'Ing. Pipino gli corse incontro con le braccine sollevate urlando "Mamma Mamma!!!" Dopo un momento, però, Pipino si riprese e, professionalmente, informò il Consulente di aver appena finito di tarare la stilografica.Il Consulente lo guardò affettuosamente "Lo so come ci si sente, ma stai tranquillo... scusa mi assento un attimo."
Il Consulente si allontanò per prepararsi all'incontro con l'Ispettore, si lavò accuratamente le mani, e indossò la sua arma segreta... i guanti con ventose per arrampicata libera sugli specchi (tra gli appassionati di questo sport estremo è soprannominato l'Uomo Ragno, alcuni affermano di averlo visto scalare le vetrate del palazzo dell'ISO).
ARRIVA L'ISPETTORE
Il selciato del vialetto di accesso risuonò di un rumore innaturale, una armonica miscellanea dello scalpitio di un cocchio accompagnato da trombe e tamburi e di un canto gregoriano accompagnato da un organo.
Sospeso su una nuvola bianca fece il suo ingresso l'Ispettore.Su precise indicazioni del Direttore Generale entrò in azione il Comitato di Accoglienza: l'Ing. Pipino, carponi, fungeva da scaletta per scendere dalla nuvola, i Dirigenti di primo livello stesero la lingua a terra, i Quadri offrirono bevande per rifocillare l'ospite (tutte le bevande erano state opportunamente addittivate con oppiacei, canapa indiana e camomilla), Impiegati ed Operai intonarono canti di benvenuto.
Dietro saggio consiglio del Consulente, la Direzione evitò di ingaggiare alcune odalische locali, in quanto tale offerta avrebbe potuto essere interpretata come una forma eccessiva di ospitalità, finalizzata ad influenzare il giudizio dell'Ispettore.
Con un gesto appena accennato della mano e con un sorriso molto bonario l'Ispettore zittì la folla festante: "Buongiorno Signori, mi chiamo Vlad il Sanguinario, per non essere formali chiamatemi pure Dracula. Grazie per la calorosa ospitalità a nome mio e dell'Ente che rappresento e, sin da ora, vi ringrazio per la collaborazione" esordì con queste parole.
Alcuni sono sicuri di aver sentito l'ululato di un lupo in lontananza.
Effettivamente l'ambiente si era un po' gelato e, per rompere il ghiaccio, il consulente disse: "Grazie a Lei, faccia come a casa sua, ma... non ci siamo già incontrati presso qualche Azienda?".
Risposta: "Nessun Consulente si ricorda di me... almeno nessuno di quelli vivi".
Questa risposta contribuì ad accentuare una lieve sensazione di panico.
Solo Igor il Magazziniere era contento, immaginava la fine orrenda di Pipino e del Consulente, d'altra parte era stato ricoverato alla neurodeliri dopo aver etichettato tutto il magazzino, pezzo per pezzo e rondella per rondella.
Quasi quasi Igor avrebbe voluto fare l'assistente di Vlad.
Ma il Consulente, sicuro di sapersi accattivare la simpatia di Dracula, gli propose, per la pausa pranzo, di andare a mangiare una fantastica bruschetta strofinata con l'aglio.
Dracula pensò che fosse una battuta.
VISITA ALLA DIREZIONE
"Potrebbe descrivermi la Sua Politica della Qualità?"
Risposta: "L'ho scritta di mio pugno sul Manuale" rispose il mitico Direttore.
Sospiro di sollievo di Pipino e grande cenno di assenso del Consulente dietro le spalle di Vlad.
"Ma non se la ricorda a memoria?" insistette Vlad. Risposta, guardandolo negli occhi: "No sono smemorato, mi dimentico anche di pagare le fatture degli enti Certi ficatori.
Vlad diventò verde, il Consulente fece un altro segno di assenso, "... ed anche quelle dei Consulenti" aggiunse il Direttore.
Anche il Consulente diventò verde.
VISITA AL COMMERCIALE
Un post-it formato tovaglia indicava la sezione del manuale relativa al riesame del contratto. "Desidererei "vedere un'offerta fatta ad un Cliente". "Pronto: eccone una fresca fresca di oggi, si tratta di un Cliente importante nel Togo... sa stavamo lavorando come se niente fosse ."
Pipino era color giallo limone.
Dracula rigirò l'offerta e sibilò: "Qui non si capisce niente!".
Il simpatico Commerciale, noto uomo di mondo, rispose ammiccando: "Lo sa anche lei come si fanno le offerte:è fondamentale che non si capisca niente!".
Con un ghigno, Vlad vergò una croce sulla sua check list.
Il lupo ululò in lontananza.
Il Consulente tentò un recupero: "Guardi che l'Azienda soddisfa sempre le esigenze, espresse ed inespresse, dei Clienti ".
Risposta del vampiro: "Come misurate la soddisfazione del cliente?" rivolto a Pipino, il quale balbettò qualcosa di incomprensibile relativamente al riesame della Direzione.
Senza perdersi d'animo, il Consulente intervenne: "Contano i biglietti di Natale dei Clienti" La partita tra i due assunse toni epici: Vlad, guardandolo negli occhi, disse: "... l'evidenza documentale? ".
"... l'archivio è in portineria" .
Il Consulente evitò la non conformità, spacciando la collezione di biglietti e cartoline del figlio del portiere per l'archivio dei preziosi documenti di registrazione.
Vlad, triste, cancellò la croce: dovette arrendersi di fronte all'evidenza documentale.
Il Consulente cercò di cambiare discorso: "Simpatica l'idea di mettere le croci per segnare le non conformità!".
"Mi ricordano casa..." fu la risposta.
Il lupo ululava, mentre Pipino aveva dei crampi allo stomaco così forti che sembrava una clessidra.
VISITA ALL'UFFICIO TECNICO
Dracula entrò in Ufficio Tecnico preceduto da una folata gelida di vento, che scompigliò tutti i disegni sul tavolo.
Dal polverone emerse il Progettista, che esordì in questo modo: "Aspetti che Le faccio un po' di spazio.. . qui si lavora sempre in mezzo al casin... cioè... Vlad chiese con fare bonario: "Potrei vedere l'ultima pratica di progetto?".
Il Progettista, che come tutti i suoi colleghi, era famoso per diplomazia e senso del momento rispose:
"L'ultima? Guardi che roba... noi facciamo biciclette e mi hanno chiesto di progettare una carriola".
A Vlad luccicarono i canini; al Consulente venne voglia di fare una eliocopia del Progettista, a Pipino scoppiarono le ghiandole surrenali, ma il grande afflusso di adrenalina gli fece rispondere: "I dati e i requisiti di base sono chiari, il Commerciale vuole una bicicletta con una sola ruota anteriore, senza cinematismi per la trazione e con un ampio cestino per il trasporto di oggetti vari .
Anche Vlad ci aveva creduto, il Consulente era commosso: in fondo quel ragazzo era la sua creatura e stava venendo su proprio bene.
Ma Dracula insistette: "... le verifiche di progetto?". L'Ing. Pipino, estraendo lo scontrino del panino con la mortadella, che il Progettista aveva comprato per la merenda, squittì: "... mediante calcoli alternativi..."
Vlad era al limite e, prima di addentare Pipino, chiese con la voce strozzata: "Come state validando questo progetto?".
Riapparve il Progettista da dietro il CAD: "Vede l'impalcatura attorno alla villetta del Direttore? Vicino all 'impalcatura un nostro Collaudatore sta facendo le prove su un prototipo".
In lontananza il manovale con la carriola si sentiva stranamente osservato.
Vlad continuò imperterrito: "Cosa mi dice del riesame?".
"Prima di consegnare il prototipo in cantiere abbiamo fatto una riunione con tutto lo staff per verificare che i risultati fossero concordi con le richieste iniziali" disse Pipino, indicando la foto della cena aziendale scattata Otto anni prima.
Vlad si arrese "... approfondiremo questo tema durante una eventuale visita successiva"
VISITA IN PRODUZIONE
Il Capo Officina era commosso, dopo diciassette anni finalmente qualcuno degli Uffici entrava in Officina.
Gli Operai indossavano tute fiammanti appena distribuite, Vlad notò immediatamente qualche piccola confusione nelle taglie ma, non essendo l'eleganza uno specifico requisito, tacque. Venne fatto un primo giro per rendersi conto del processo produttivo, tutti erano stati addestrati a fingere di lavorare come niente fosse... i robot fischiettavano e scambiavano quattro chiacchiere con le macchine utensili.
L'attenzione di Dracula venne attratta da una cassa: "Cosa c'è dentro?".
Il Capo Officina colse l'occasione al volo "Dai, apriamola, . .. sono sei anni che hanno messo qui questo investimento strategico in tecnologia".
Si fermarono solo quando, leggendo il Manuale d'Uso e Manutenzione, scoprirono che poteva essere aperto solo da un nucleo speciale di artificieri. Vlad si guardò attorno e scelse tra gli Operai la sua vittima.
Il Nino, detto amichevolmente Sgrunt, stava tirando martellate furiose su una lamiera.
"Le hanno illustrato la Politica della Qualità?" chiese Vlad.
"No".
"Le hanno detto almeno qualcosa sul Sistema Qualità?".
"No".
"Ma Le hanno dato delle istruzioni operative?". "No".
Pipino ed il Consulente si resero conto che la cosa migliore era il silenzio.
"Ha i disegni di quello che deve fare?". "Quelli sì, certamente!".
Grande sospiro di sollievo.
"Posso vederli?".
Sgrunt si tuffò nell'armadietto e consegnò a Vlad una serie di pubblicazioni, caratterizzate dal più evidente contenuto osceno.
Vlad non mollò la preda: "... insomma, voglio capire il lavoro che fa e come lo controlla". La domanda, finalmente chiara, ebbe lo stesso effetto del bacio che trasforma la bestia nel principe. Sgrunt fu avvolto da una luce e riapparve indossando il camice candido della NASA. Sgrunt presentò nell'ordine:
- l'analisi funzionale del prodotto,
- la descrizione del metodo di scelta dei materiali,
- le tolleranze e gli accoppiamenti dei componenti,
- la descrizione di tutti gli accorgimenti costruttivi,
- l'analisi delle modalità di guasto e degli effetti.
Vlad era stupefatto: "L'analisi delle modalità di guasto? ... allora Lei fa anche la FMEA?".
"No: sono solo un Operaio!".
VISITA AL CONTROLLO QUALITA'
L'uomo del Controllo Qualità, detto il Texano per la sua malleabilità nel dare giudizi e comunicarli, guardò con odio il trio Vlad, Pipino e Consulente. Per lui rappresentavano l'Assicurazione Qualità che, gli era stato spiegato, era qualcosa di più del Controllo Qualità, perché c'era scritto nella ISO9000.
Di conseguenza si era trovato Pipino come Capo. Effettivamente lui era il giudice e giustiziere, onesto ma senza pietà, di tutti i lotti di produzione e di approvvigionamento, conosceva i processi produttivi interni e dei fornitori e, come un vero Cowboy, sapeva riconoscere il bene dal male.
La parte relativa alle prove controlli e collaudi passò senza problemi grazie alla competenza del Texano.
"Posso vedere la strumentazione che lei utilizza?" chiede Vlad.
Il Texano guardò Vlad negli occhi con durezza: "Se ti azzardi a toccare i miei strumenti ti strappo i canini e te li infilo nelle orecchie".
Il vampiro diventò ancora più pallido, il lupo in lontananza si mise a uggiolare.
Pipino ed il Consulente si avvicinarono a Vlad per rinfrancarlo.
Il Consulente sussurrò a Vlad: "Vacci piano perche' quello non scherza" e gli mostrò gli scalpi di quelli che avevano tentato di convincerlo a chiudere un occhio su un lotto difettoso.
"Posso cortesemente vedere le verifiche di taratura degli strumenti?".
Rapido come un fulmine il Texano estrasse alcuni raccoglitori che contenevano tutte le prove fatte dal dopoguerra in poi (i bombardamenti avevano distrutto il vecchio archivio).
Vlad si era ripreso "Voglio vedere le procedure di taratura!".
"... per favore..." puntualizzò il Texano.
Il Texano riuscì a dare la dimostrazione scientifica della possibilità di tarare un calibro utilizzando la coda di un serpente a sonagli che aveva appena strangolato.
Vlad il vampiro non poteva ammettere la sconfitta, quindi scovò un metro in un cassetto "... e questo:.... quanto è lungo?".
Il Texano fece una pausa ad effetto e sibilò: "Dipende..." mentre caricava la sua Colt 45 con proiettili di argento.
Vlad digrignò i denti, il lupo ricominciò ad ululare, il Consulente e Pipino incrociarono due calibri per farne una croce.
Vlad isterico urlò: "Non dipende da niente! Voglio verificare la catena metrologica con la quale ha deteminato l'incertezza dello strumento!"
Il Texano aggiustò il cinturone e rispose: "Dipende dalla velocità relativa degli osservatori, secondo le notissime leggi della relatività".
La mano scattò fulminea e due proiettili d'argento sibilarono a un decimo di millimetro dalle orecchie di Vlad.
RIUNIONE FINALE
Sul davanzale della sala riunioni una giovane coppia di avvoltoi cominciò a costruire il nido mentre tutto lo staff passeggiava nervosamente in attesa del verdetto.
Il Commerciale azzardò una battuta: "in fondo io volevo solo il marchietto ... mal che vada potremmo sempre sponsorizzare una squadra di bocce per farci pubblicità".
Venne subito dato in pasto agli avvoltoi. Entrò Vlad il Vampiro con un ghigno stampato sul volto e un verbale sottobraccio alto quanto l'Enciclopedia Britannica.
"Prima di tutto voglio ringraziare tutti per la collaborazione dimostrata" esordì Vlad "... passiamo ora alla lettura delle anomalie riscontrate ". Iniziò lentamente una litania che solo saltuariamente veniva interrotta dal rantolo di qualche Responsabile che stava tentando il suicidio. Sei ore dopo i superstiti, umiliati e prostrati, desideravano solo che quel linciaggio morale avesse termine.
Solo il Direttore sembrava impassibile, dormiva. "... concludendo: ritengo di poter suggerire al Comitato di Certi ficazione l'emissione del certificato, in quanto siete stati abilissimi a non farmi vedere quello che fate e a farmi vedere quello che non fate" terminò Vlad mentre il lupo ululava alla luna.
"Comunque ci rivedremo...!".QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-67709798437042076772011-03-04T08:16:00.000-08:002011-03-04T08:17:02.640-08:00THERE....There's no time for us<br />There's no place for us<br />What is this thing that builds our dreams yet slips away from us?<br />Who wants to live forever?<br /><br />Il ghetto di Genova; una zona particolare e malfamata del centro storico, a due passi da un patrimonio dell’Unesco come via Garibaldi con i suoi palazzi dei Rolli e poco distante dal porto antico dove è il famoso acquario, luoghi visitati ogni anno da milioni di persone che neanche immaginano cosa esista a pochi metri da loro; una zona persa e nascosta nell’intricato labirinto dei vicoli genovesi, una zona dove nessuno entra se non ha un motivo ben preciso, ed anche in quel caso riflette bene sulle sue motivazioni prima di entrarvi.<br />Una cacofonia di suoni, odori, colori e persone che si mischiano fra loro creando situazioni uniche e non riproducibili in altri contesti, chi camminando fra i vicoli facesse attenzione sentirebbe risuonare lingue diverse provenienti da ogni parte del mondo; l’arabo degli immigrati egiziani, il francese dei senegalesi, il cinese, i dialetti sudamericani misti di indio, spagnolo e portoghese fino agli ultimi resistenti dialetti dell’italia meridionale retaggio dell’immigrazione anni 60 quando i vicoli divennero rifugio di siciliani, napoletani e calabresi scappati dalla povertà del sud.<br />Chi oltre a drizzare le orecchie volesse alzare lo sguardo per collegare suoni e voci alle rispettive fonti non resterebbe deluso dalla multietnicità della zona ma potrebbe restare invece colpito da altro, non da sensazioni e impressioni, ma da qualcosa di letale come un coltello o comunque pesante come una carezza d’acciaio; in questi luoghi bisogna stare molto attenti a dove si posano gli occhi e dove gira lo sguardo perché è un attimo vedere cose che è meglio non conoscere per la propria salute, è soprattutto per questo che coloro che attraversano il ghetto camminano veloci fissando la strada e non curandosi d’altro.<br />Niente negozi o attività produttive “normali”, l’unica merce in vendita è una mezz’ora di amore mercenario a 30 euro offerta dai travestiti che popolano i cosiddetti bassi della zona, monolocali a livello della strada dove la signorina in questione invita ad entrare i passanti per un fugace rapporto omosessuale; questo è il secondo motivo per cui si cammina evitando di incrociare lo sguardo con le altre persone, chi entra nel ghetto ma non vi abita non è felice di essere riconosciuto e se incontra possibili conoscenza devia il proprio percorso per successivamente ritornare sui propri passi.<br />Il posto ideale dove vivere.QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-6520354590824623902010-05-21T05:30:00.000-07:002010-05-21T06:02:39.988-07:00Lazzaro"Lazzaro.... alzati e cammina!!"<br />disse un tipo grunge ed anche mezzo hippie la bellezza di circa 2000 anni fa, e lo disse con tale convinzione, con tale tonalita'di voce che Lazzaro morto convinto e sicuro, passato a miglior vita per un banale incidente di percorso quale 4 coltellate alla schiena, gli diede retta, si alzo' e si mise in cammino.<br />La storia ufficialmente conosciuta termina qui ma... ma.... che accadde dopo?<br />Beh tante cose, ma lasciate che intanto mi presenti, io sono Lazzaro!<br />Ma non un Lazzaro qualunque bensi'quello vero, quello originale al 100% citato nel nuovo testamento e resuscitato da quel cannabinoide di Gesu'Cristo!<br />Adesso sta'a voi decidere se ascoltarmi oppure no, magari potreste iniziare a sentire il mio racconto e poi se vi annoia o non credete a quanto andro'a dire andarvene mandandomi a quel paese per il tempo perso, ma devo farVi pero' una precisazione... se decidete di fermarvi sono 100 euro sia che restiate sia che ve ne andiate dopo 2 minuti.<br />E cazzo... saro'anche immortale ma la vita costa!<br /><br />Quindi? ok Vi lascio qualche minuto per decidere..<br /><br />Alla fine 3 via e 10 restano? Ok.. un attimo solo ed il mio assistente caino passera' fra Voi per il pagamento del dovuto; Caino si´... ho detto Caino.. ma questa e'un´altra storia e se interessati sono altri 100 euro, la vita costa anche per lui e, oltretutto, si porta dietro una cattiva fama veramente immeritata; d´accordo ha ucciso suo fratello ma di questi tempi se la caverebbe patteggiando 2 anni con la condizionale invece.. pensate un po´... prima sto cazzo di gran vecchio onnipotente che vive sopra le nuvole crea i suoi genitori, Adamo ed Eva, i quali trombano e sfornano cosa? 2 figli maschi! pensateci bene, prima adamo ed eva (coppia eterosessuale) cui vanno ad aggiungersi Caino ed Abele (2 maschi!) quindi cosa abbiamo alla fine? una donna, 3 uomini ed un gregge di pecore perché il vecchio aveva creato anche quelle per avere la lana per farsi i pedalini caldi per l´inverno!<br />Mettetevi nei panni del mio amico, hai voglia di figa? l´unica sulla faccia della terra é quella della madre! altro che complesso di Edipo! e quindi cosa ti resta? Adamo? avete mai provato a metterlo in culo ad un boscaiolo cazzoso di 2 metri per 100 kg? non é cosa molto consigliata... <br />Abele? tutto il giorno attaccato alla madre a fumare gridando "Ave maria piena di gioia sia benedetta la foglia della tua pianta Santa maria foglia di Dio dona a noi la visione celestiale!"<br />Pertanto eliminate mentalmente le persone chi resta... dai che ci arrivate.. beh giusto le pecore!<br /><br />e che cazzo fa Abele? decide di dare una festa per tutti gli amici immaginari provocati dalle visioni del fumo e gli uccide gli animali! dai siamo onesti.. vi sareste incazzati pure Voi! Caino lo prende, gli spacca la testa e poi scappa; ovviamente il grande vecchio onnipotente ed onnipresente lo becca subito peggio di CSI Miami e gli grida "CAINO!! CAINO!! che cazzo hai fatto?? ora mi tocca crearmi un altro che mi rolli le siga!! maledetto!! per questo sarai condannato a partrire con dolore!!"<br /><br />"no .... scusa... quella é tua madre! sarai condannato a vagare per il mondo in pena e le pecore scapperanno appena ti vedranno!!!"QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-90000375791140034882010-03-04T07:52:00.000-08:002010-03-04T08:20:03.569-08:00Veni vidi vici ma arrivai in biciUn traguardo non è mai troppo lontano, troppo difficile, troppo faticoso, troppo..... basta essere determinati e non fermarsi alle prime difficoltà; certo se si decide di scalare l'everest con le mani legate dietro la schiena sarà necessaria una preparazione ben maggiore rispetto a voler fare 2 rampe di scale senza usare l'ascensore, ma ciò dipende anche da chi vuol fare queste cose e quanto è determinato a farle.<br />Prendete Messner ad esempio, per lui scalare l'Everest è come fare le scale di casa mentre invece chiedete a Giuliano Ferrara di fare una passeggiatina in alta montagna.. potete scommettere che prenderà la seggiovia; ma a parte questi esempi "faceti" si consideri una persona "comune" con un lavoro che la impegni 8 ore al giorno e la famiglia che occupi buona parte del restante tempo libero, ma giunto alla fine della giornata chi glielo fa fare di darsi allo sport quando ci sono così tante cose da fare? e poi è così bello la sera starsene sul divano a guardare un film! Anch'io ero ridotto in simili condizioni, praticato sport per una vita ma poi piano piano laurea, militare, famiglia, lavoro, altre cose e via... il tempo da dedicare allo sport sempre meno sempre meno sempre meno fino a diventare zero; ho terminato il servizio militare a 26 anni sforando il quintale di peso che per un metro e 76 di altezza comincia a diventare significativo..<br />La molla che mi ha fatto scattare l'interruttore nel cervello è stato il giorno in cui ho trovato l'ascensore guasto, mi sono dovuto sobbarcare ben TRE e dico TRE rampe di scale, sono arrivato davanti alla porta di casa col fiatone quasi da sentirmi male.. il che a 27 anni non è proprio una bella sensazione Vi assicuro!<br />Da quel momento ho deciso di tornare in forma e, finite tutte le incombenze della giornata, andavo a correre fosse anche stata mezzanotte.. ovviamente le prime volte dopo 10 minuti ero già di ritorno ma piano piano sono arrivato sempre più lontano, sempre più in alto fino a giungere al primo grande traguardo di questa seconda vita sportiva, nel 2006 la maratona di Milano e, a chi non ha mai parteciapto ad una competizione simile, assicuro non essere uno scherzo!QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-48678633316934684152010-03-04T04:37:00.000-08:002010-03-04T04:54:53.524-08:00Gesù - novità o plagio?Molto prima di Gesù esistevano decine di divinità la cui nascita risultava il 25 dicembre da una vergine e annunciata da una stella proveniente da oriente, che a 12 anni insegnarono alle masse, che compirono gli stessi miracoli, che a 30 anni furono investiti di carica spirituale, che ebbero accanto 12 discepoli e che a 33 anni morirono per risorgere dopo 3 giorni.<br />Gesù quindi altro non è che un interpretazione alternativa di una credenza pagana esistente da migliaia di anni??<br /><br />Horus egitto 3000 aC ... nasce il 25 dicembre dalla vergine Isis-meri, la sua nascita è annunciata da una stella proveniente da est e tre re giungono a salutare la sua nascita. A 12 anni è insegnante prodigio, A 30 anni viene battezzato da Anup, ha 12 discepoli che viaggiano con lui ed esegue miracoli come curare i malati, camminare sull'acqua, inoltre è conosciuto come La Luca, Il figlio di Dio, L'agnello di Dio, Buon pastore etc etc, tradito da Typhon è crocifisso, sepolto per tre gioni e poi resuscita<br /><br />Attis di Frigia 1200 aC ... nato dala vergine Nana il 25 dicembre, crocifisso e morto per 3 giorni, poi resuscitato.<br /><br />Krishna India 900 aC ... nato dalla vergine Devaki, con una stella premonitrice dall'est., compie miracoli con i suoi discepoli e dopo la sua morte è resuscitato.<br /><br />Dionysus grecia 500 aC - nato il 25 dicembre da una vergine, insegnante itinerante ,compie miracoli come tramutare l'acqua in vino; è chiamato Re dei Re , Figlio Unigenito di Dio, L'alpha e L'omega. Dopo la sua morte è resuscitato.<br /><br />Mithra persia 1200 aC, nato da una vergine il 25 dicembre, ha 12 discepoli e compie miracoli e alla sua morte è sepolto e resuscita dopo 3 giorni. Il giorno sacro dedicato a Mithra era la Domenica.<br /><br />e poi abbiamo <br /><br />Salivahana ( Bermuda) , Zulis, Osiris,Orus (egitto ), Baar ( Fenicia ), Indra (Tibet) , Bali (Afghanistan), Jao (Nepal) , Thammuz ( Siria ) , Atis ( Frigia) , Xamolxis (Tracia ) Adad (ASssiria ) Deva Tat ( Siam) Alcides (Tebe) , Beddru (Giappone) Thor (Gallia) Ischy (isola di Formosa ) Fohi e Tien (Cina )<br /><br />Tutte con caratteristiche identiche o di poco differenti, Gesù è solo l'ultimo in ordine cronologico.<br /><br />L'unica cosa che li tiene uniti in un concetto, è una semplice ricostruzione metaforico-figurativa dello stato astrologico dei periodo futuro. La storia di queste divinità altro non è che una rappresentazione figurativa del quadro astrale di quelle epoche in previsione di quelli futuri.QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-61954859913061352512010-03-03T07:29:00.000-08:002010-03-04T13:11:35.526-08:00Alyce in tu paise di casin! e semu a 4!Mezza tramortita dal colpo Alyce si alza in piedi, ondeggia e quasi ricade a terra ma riesce a non farlo, scuote la testa, si stira la schiena e "aaaahhhhhhhzzoooo che botta... ma quello che guidava il motorino non poteva avvisarmi che frenava? mi sarò rotta lo zigomo e se no come minimo mi verrà un livido pauroso..." si massaggia la faccia e scopre, con sollievo, di non sentire nulla di rotto, solo una guancia che le duole e inizia a gonfiarsi.<br />Continua a massaggiarsi il viso con le palme delle mani quando, improvvisamente, si blocca con gli occhi chiusi e le mani sulla faccia ed inizia a mettere a fuoco quanto successo... "motorino?? ma che motorino?? io non ero su nessun motorino... ero in vico della neve vicino la mia zona.. quella dove batto... avevo appena finito con un vecchio operaio dell'ENEL quando.. quando.. un coniglio.. sì sì ho iniziato ad inseguire un coniglio! poi ricordo la puttana cinese dei DVD.. vico della lepre beh sì inseguendo un coniglio era l'unico posto.. il tombino.. la caduta di 200 km.. la mariuana... NO NO aspetta... ora respiro forte, apro gli occhi e scopro di essere caduta dagli scalini di casa e......."<br />...<br />"ora li richiudo, respiro bene, svuoto la mente e li riapro"<br />...<br />"MA DOVE CAZZO SONOOOOOO?????"<br />Alyce si guarda intorno a bocca aperta, la stanza è altissima e strettissima.. no... adesso è bassissimma tanto da doversi chinare e larghissima.. aspetta cambia ancora, crece l'erba sul pavimento, NO scompare...i muri sono rossi con disegnati dei.. ma non si fa a tempo a vedere i disegni che subito cambiano in.. e anche questi via! sostituiti.<br />Un freddo improvviso avvolge Alyce con fare sibilante e facendole venire dei brividi sulla schiena ma subito seguito da un sole tropicale che passa sul soffitto, proprio sul soffitto, cantando "O soleee o sole mioooo sta in fronte a teeee e in culo a ziooooo!" facendola sciogliere in un tempo zero in un bagno di sudore; ma non c'è neanche il tempo di dire nulla che inizia a piovere mentre in sottofondo "piove guarda come piove senti come piove cazzo come viene giù!" ma come tutto iniziato tutto si ferma di colpo.<br />La stanza adesso sembra avere le dimensioni di una piscina, il fondo di una piscina e piano piano anche l'acqua di una piscina! Neanche il tempo di rollare una canna e Alyce si trova a nuotare in mezzo ad una vasca quando improvvisamente un fischio e 10 persone iniziano a nuotarle intorno lanciandosi una palla gialla, è iniziata una partita di pallanuoto! <br />"cazzo passa! cazzo tira! prendilo! destra! passa! cazzo op! palombella! fallooo!!"<br />Alyce tenta di nuotare fino a bordo vasca ma viene marcata da un giocatore grosso almeno 4 volte che le impedisce di muoversi "eh no ragazzina! vuoi fregarmi ma io non sono un coglione! Tu di qui non passi!!"<br />"Ma brutto deficente! levati! io non c'entro con la vostra cazzo di partita, stavo inseguendo un merdosissimo coniglio che continuava a gridare della troia di cuori e...."<br />Non riesce a finire la frase che Tutti, giocatori e pubblico, all'unisono<br />"LA TROIA DI CUORI?!?!? E' QUI!?!?!? VIA PRESTOOOOO!!! CI TAGLIERA' LE PALLEEE!! VIAAA!"<br />Tutti si bloccano terrorizzati mentre l'unico a muoversi è l'arbitro, toglie un tappo al bordo piscina e Alyce vede che ogni cosa comincia a sgonfiarsi, comprese le persone; stile milanese al mare che chiude il materassino anche l'arbitro comincia a ripiegare la piscina i giocatori, gli spettatori, l'acqua, tutto insomma eccettuata la nostra piccola bagascia; infine quando tutto ha le dimensioni di un bracciolo per bambini se lo infila nel taschino della giacchetta arbitrale, si toglie il tappo dal culo, si sgonfia anche lui e si autosistema nel taschino.<br />Alyce è di nuovo sola nella stanza di fronte alla porta da cui è uscito coniglio, che però nota adesso ha una dimensione veramente piccola, tanto piccola che neanche la sua testa potrebbe passarci... mentre sta pensando che fare alle sue spalle compare dal nulla un tavolino con sopra della polverina bianca e la scritta "sssssssniffamiiii!"QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-43056637413899800742010-03-01T13:08:00.000-08:002010-03-01T13:49:10.561-08:00Alyce in tu paise di casin! e 3!AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH <br />Alyce cade ed è subito avvolta nel buio più totale, istintivamente mette le mani avanti per la paura di sbattere la faccia sul pavimento ma non sente nulla e continua continua a scendere sempre più in giù; prova a gridare<br />AAAAAAIIIIIIIIIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUTTTTTTTTTTTTTTTTTTTOOOOOOOOOOOOOO AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!<br />ma la sua voce si perde nel vuoto.<br />La discesa continua senza sosta e ostacoli, per un tempo tale che non si riesce a definire siano passati secondi, minuti o ore non succede un beneamato cazzo e assurdamente la velocità di caduta non aumenta oltre quella già raggiunta; tanto che Alyce non riesce più neanche ad essere spaventata come all'inizio, anzi in lei sta subentrando una sorta di rassegnazione ma, improvvisamente, un lampo di luce la acceca...<br />"eeeeee porcattroia!!! che cazzo è!! aaahhh ora non vedo più un cazzo... solo puntini luminosi..."<br />Alyce comincia a strofinarsi gli occhi e FRUSC qualcosa le passa sulla fronte<br />"AAHH CHECCAZZO E'!!"<br />Apre gli occhi anche se mezza cieca vede il buio piano piano scomparire, sta cadendo in una galleria che sembra completamente scavata nella terra con le pareti letteralmente ricoperte di pianticelle tutte ordinatamente seminate e piantate.. ma aspetta non sono mica pianticelle normali da appartamento o da vivaio.. almeno non quel tipo che in tutti gli appartamenti italiani si tengono tranquillamente...<br />"CAzzzzzooooooooOOOO!! ma è MAriuana!!! Mariuana a perdita d'occhio!! Sto cadendo in un pozzo infinito di Maria e non riesco neanch a prenderne un po'... sono morta e questo è il mio inferno! ma allora il coniglio che cazzo c'entra?!??"<br />E come averlo chiamato improvvisamente eccolo arrivare e sorpassarla nella caduta<br />"Azzoazzoazzo!! è tardiiiii!! Lo vuoi capire?? la troia di cuori mi taglierà le palle e non solo degli occhi!! che ora è? è presto ma è tardi! non importa!!"<br />"Aspetta conigliooo... ma... ma... non sei caduto prima di me?? perchè arrivi dopo??"<br />"E beh che ti aspettavi? ma da dove arrivi?? è ovvio che se cado prima arrivo dopo!! ma mi fai perdere tempo!! devo andare, è presto e arriverò tardi o è tardi e arriverò presto o è presto e non sarò puntuale! devo andare!!!"<br />"Ma dove andare?? qui si continua a cadere e non si arriva mai!"<br />"Come dove andare? Da quella porta!"<br />e in un lampo la galleria scompare, il coniglio attera delicatamente sul pavimento ed in 2 salti si infila in una porticina; Alyce colta alla sprovvista prende una totale facciata sul pavimento con rottura dello zigomo, bestemmia incorporata e preghiera alla madonna con gli angeli in colonna ma, così facendo, perde tempo la porta si chiude e compare la scritta "selezione all'ingresso"QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-68518262801378169532010-02-28T06:28:00.000-08:002010-03-03T07:22:16.558-08:00Alyce in tu paise di casin! 2!E boing boing 2 salti ed il coniglio scompare dalla vista, attraversa in un lampo vico di soziglia ed entra in un vicolo di fronte... Nessuno sembra far caso a Lui e cazzo ancora più strano riesce a passare in mezzo alla folla eterogenea del centro storico senza scontrare nessuno; evita senegalesi carichi di borse, turisti che fissano a bocca aperta i palazzi mentre piccoli ladri gli tagliano le borse e rubano i portafogli, bancarelle di merci varie e quant'altro fa parte della vita genovese.<br />Alyce gli corre dietro ma (porcatroia) scivola su una merda di cane monumentale, riprende l'equilibrio ma non in tempo, scontra la bancarella dei DVD porno dei cinesi e li fa volare tutti in strada; Men LI salta subito su dal suo finto abbiocco "Blutta tloia ma che cazzo fai??? che cazzo ti sei fatta blutta tossica di melda!!"<br />Alyce si rialza giusto in tempo per vedere la coda del coniglio scomparire dietro il muro, spintona Men Li "ma togliti dalle palle!" mandandola a sedere per terra e ricomincia a correre all'inseguimento, entra in piazza lavagna e prosegue sempre di corsa fino ad un deserto vico della lepre... si ferma senza fiato, si appoggia un attimo al muro e ormai sicura di averlo perso chiude gli occhi e tira il fiato; improvvisamente però ... "ehi tu! ehi tu!! che ora è?? che cazzo di ora è?? dai! dai presto che è tardi!!! devo andare!!!"<br />Alyce apre gli occhi e lo rivede, fermo davanti a lei... cazzo... ma allora è vero non è un sogno! e resta ancora a bocca aperta a fissarlo...<br />"dai ragazzina! che ora è" chiede il coniglio con i baffi tremolanti.. ma non da tempo di aspettare riposta e ZAC si butta dentro un tombino... Alyce urla, chiama aiuto, una persona si ferma preoccupata ma appena sente che alla tossica è caduto il coniglio nel tombino ..."sì sì ehm non preoccuparti.. che ritorna.." e via scappa!<br />Alyce allora si sporge nel tombino con l'accendino per vedere ma scivola e... cade cade cade cade cade................ sempre più in basso.......QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-43898587989317728032010-02-22T12:58:00.000-08:002010-02-22T13:46:27.490-08:00Alyce in tu paise di casin!Sono circa le 17 di un caldo pomeriggio primaverile e Alyce sta trotterellando con aria alquanto innocente per i caruggi di Genova in cerca di clienti, classici mariti di mezza età, sovrappeso col doppio mento, la cravatta slacciata e i capelli schiacciati in testa dalla brillantina per coprire i buchi della calvizie incipiente....., clienti facili da accontentare con un pompino veloce dietro il cassonetto della rumenta facendogli credere chissà cosa in cambio di un 20 euro per un lavoro sicuro.... o di 40 per un succhiotto open air senza gondone e venuta in mano.<br />Vestita con un piccolo abito rosso e stivali con tacco da 6 sale su per vico della neve, la zona che era considerata la più fredda del centro storico dove erano le antiche ghiacciaie del porto, fumandosi l'ennesima canna della giornata quando improvvisamente.... un coniglio!<br />E fin qui nulla di troppo strano ma il coniglio non è come un tenero animaletto da compagnia, di cui tutti abbiamo una tenera visione in testa, un piccolo batuffolo di cotone bianco che rosicchia una carotina dentro una gabbietta mentre un piccolo bambino futuro serial killer lo guarda da fuori con occhi adoranti... E' un cazzo di coniglio alto più di un metro che indossa la maglietta della samp num99, quella di cassano per intenderci, un paio di jeans stracciati ed un berretto di lana con i buchi per le orecchie.<br />Alyce si blocca improvvisamente in mezzo al vicolo, sgrana gli occhi, fissa la canna, fissa il coniglio, fissa la canna e "ma che cazzo mi ha venduto quel marocchino del cazzo?!? che sto fumando??"<br />Il coniglio alza lo sguardo, la fissa, si chiude la zip dei jeans, saluta Francesca, il trans che lo ha ospitato per la mezz'ora precedente, si avvicna ad Alyce e tira fuori una marlboro "Bella raga, hai da accendere?"<br />Alyce lo fissa imbambolata con gli occhi sgranati a palla e resta muta... "o cazzo ragazza, dammi da accendere!"<br />"eh ... ah ... sì .. ma... tu... sei un coniglio!!"<br />"cazzo! sei sveglia! sono bianco, peloso, con le orecchie a punte, una coda a batuffolo e due grossi denti incisivi... se non fossi un coniglio sarei veramente brutto!"<br />" sì.. ma tu ... tu parli!"<br />"orcatroiiaaa ma le deficenti tutte io le becco??? guarda non me ne ero accorto di parlare! credevo di avere la suoneria del telefonino impostata su un discorso del Berlusca! dai su dammi un po' l'accendino!"<br />Alyce con mano tremante gli allunga l'accendino, quello lo prende e si accende una canna pure lui "aaaaahhhh scusa ma dopo averlo preso in culo da Francesca una cannetta fa bene... anche se ci vorrebbe un mezzo chilo di anestetico sul buco per farlo passare!! ahaha... ma scusa un attimo che ore sono?"<br />"eh... le ore??"<br />"occazzo! sì C H E O R A E'??"<br />"eh ah beh io faccio le 17 e 30...."<br />"ORCOD.... è tardissimooooo!! devo scappare!!!! la troia di cuori mi taglierà la testa!!<br />e zip il coniglio si gira, si schiaccia sulle zampe e corre via!<br />Alyce resta un attimo bloccata e gli corre dietro "aspettaaaa...."QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-2979781551430565192010-02-16T04:02:00.000-08:002010-02-16T04:05:32.418-08:00In nome delle belle ragazze albanesiDurante il recente incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: <a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/12/news/berlusconi_sbarchi-2272819/index.html?ref=search">"Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".</a><br /><br />Dalla scrittrice albanese Elvira Dones questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi:<br /><br />"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: <a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/12/news/berlusconi_sbarchi-2272819/index.html?ref=search">"le belle ragazze albanesi"</a>. Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio. Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.<br /><span style="color:#ff6666;">Elvira Dones</span>, scrittrice-giornalista. Nata a Durazzo nel 1960, si è laureata in Lettere albanesi e inglesi all?Università di Tirana. Emigrata dal suo Paese prima della caduta del Muro di Berlino, dal 1988 al 2004 ha vissuto e lavorato in Svizzera. Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove alla narrativa alterna il lavoro di giornalista e sceneggiatrice.QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-2133127350200290902009-10-22T08:07:00.001-07:002009-10-22T08:07:43.840-07:00poetica2Il tuo corpo sul mio<br />è una fuga di emozioni,<br />fuochi fatui danzano festosi<br />nella notte in cui amiamo.<br />Sudore, Lacrime, Risa, Sesso<br />Orgasmi mentali e fisici ci stringono<br /><br />uno all’altra<br /><br />come un legame eternoQiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-16341000387899887682009-10-15T03:00:00.001-07:002009-10-15T03:00:40.726-07:00poeticaSiamo avvolti in preservativi di plastica<br />che bloccano le nostre essenze, i nostri umori.<br />Padri, Figli, Madri chi siete?<br />Siamo solo delle creature che vivono<br />senza essere Vive . . . . .<br />Emozioni finte ci invadono ma siamo pesci ciechi<br />in un mondo di colori.<br />Amore, ho bisogno di te!<br />Fammi morire per iniziare a vivere,<br />dammi un sogno da seguire. . . . .<br />Fai gioire la mia anima e<br />falla URLARE<br />nell’utero della NaturaQiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-38253242223531231262009-10-10T11:41:00.000-07:002009-10-10T11:42:05.265-07:00JackLa sveglia suona imperiosa e mi segnala che sono le 5 e mezza del mattino; l'orario in cui panettieri cominciano a sfornare il pane, le prostitute tornare a casa, il sole sorgere ed io alzarmi per le mie 2 ore di allenamento quotidiano mattutino. Mi alzo, entro in bagno, sciacquo veloce il viso per togliere i residui di sonno, svuoto la vescica e rientro in camera; faccio la solita pausa completa dell'usuale domanda retorica se cono sicuro di ciò che sto per fare ma, non aspetto neanche di rispondermi, tolgo il pigiama e indosso il completo da corsa, pantaloni aderenti neri al ginocchio, cardiofrequenzimetro, maglia traspirante, giubbino, calze e scarpe; ultima controllata davanti allo specchio, attivo il cardio per rilevare i battiti cardiaci (52) e le calorie consumate, metto le chiavi della porta nel taschino dei calzoni.... ed esco di casa incontro all'alba.<br />I primi 300 metri sono di camminata veloce, giusto per quel minimo di riscaldamento necessario per un buon allenamento; inoltre, anche se siamo ormai a metà giugno, l'aria del mattino è fresca e frizzante e si fa sentire.. come d'abitudine transito per il caruggio dove stanno apprestando per il quotidiano mercato di frutta e verdura, arrivo al termine dei portici in piazza delle carrozze ed incomincio a correre, lento ma costante, lungo corso Garibaldi verso il mare; partire a razzo è inutile e spesso controproducente, quante persone infortunate ho visto al pronto soccorso perché non hanno iniziato con calma una corsa aggravando tutto ciò con la più totale mancanza di allenamento!<br />Arrivo all'ingresso secondario del porto, giro a destra lungo la passeggiata e mi godo la fortuna di abitare in riva al mare, parafrasando il grande Francesco da un altro contesto “il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere che tracciavo con un dito dentro i cerchi del bicchiere..”, qui le chimere le traccio mentalmente sulla grande distesa d'acqua salata che vedo davanti a me, insieme ai problemi del lavoro, della famiglia e dell'(ex)moglie, pensieri che voglio solo lasciarmi alle spalle per quest'ora e mezza che dedico a me stesso e solo a me stesso.. Controllo il cuore (121 battiti) ed è perfetto, solo 6 mesi fa a questo punto ansimavo e rantolavo come un uomo di 94 anni in crisi d'astinenza, comincio ad accelerare un po' il passo quando mi trovo nei pressi dell'entrata del porto e, nonostante lo veda ormai da 35 anni so che non mi ci abituerò mai, mi beo del sole che comincia ad illuminare il golfo fino al faro di Portofino quando la vedo seduta sulla solita panchina... ormai saranno almeno 2 settimane che la incrocio ogni mattino tanto che mi sono scoperto iniziare i miei giri sempre uguali per riuscire a incontrarla..<br />Bionda, ancora pesantemente truccata, stretta nel suo cappottino leggero per ripararsi dal fresco della mattina e dimenticare il freddo della notte passata dal quale spuntano un paio di gambe strette in calze rete e stivali con tacco a spillo; sta fumando quella che penso sia l'ennesima sigaretta delle ultime ore ma non sembra neanche accorgersene.. credo sia molto giovane, immagino non abbia più di 22 / 23 anni ma dal suo insieme traspira una vecchiaia inconscia, dovuta probabilmente alla vita che sta conducendo. Nel silenzio del mattino i miei passi di corsa sul parquet della passeggiata a mare rimbombano e sembrano quelli del tirannosauro in corsa di Jurassic Park e Le permettono di accorgersi del mio arrivo; la vedo alzare lo sguardo e cominciare a fissarmi, i suoi occhi non mi mollano per tutti e 30 i secondi che impiego ad arrivarle vicino quando, come ormai d'abitudine senza neanche accorgermene, rallento ed è allora che mi saluta<br />“Ciao Campione, anca questa matina tu vai? Cori un poco anca per me che no voglia io! Ahahaha”<br />“Ciao Bionda, tranquilla farò anche il tuo, vai pure a riposare!”<br />“Una matina tu vedrà me a corere con te e alora farò io il tuo!”<br />“Non aspetto altro, quando vorrai andremo insieme con molto piacere, ora ciao ma devo andare altrimenti non fnirò in tempo! Ciao bionda”<br />“Ciao Campione, un bacio!”<br />Ritorno all'andatura precedente e la lascio con un ultimo cenno della mano, mi risponde con un sorriso triste e col gesto di mandarmi un bacio; magari una mattina mi fermerò a parlare con lei più a lungo, almeno per sapere il suo nome e non chiamarla più Bionda, nel frattempo, mentre passo davanti le fontane di fonte al bar che sta aprendo per accogliere gli ultimi nottambuli o i primi lavoratori della giornata, sono tornato al mio consueto ritmo da 5 minuti a chilometro, ancora 500 metri così e poi cercherò di sforzare e finalmente scendere sotto il muro dell'ora ne mio solito percorso.<br />Scendo sulla spiaggia per correre vicino al mare anche se la riva è completamente formata da ciottoli e piena dei residui dell'ultima mareggiata e quindi tutt'altro che facile restare in piedi, schivando bottiglie di plastica e tronchi la percorro per un chilometro fino alla fine in prossimità della ristrutturata colonia Piaggio; una costruzione dell'anteguerra rimessa a nuovo e divisa in appartamenti praticamente sul mare, favolosi se non fossero anche in prossimità della ferrovia, del depuratore d'acqua potabile e dell'unico campeggio di questa città.<br />Controllo i battiti del cuore e sono ottimi, 142, un'ultima occhiata alla distesa di acqua salata, risalgo sulla strada e continuo la mia corsa mattutina, passo i binari e a metà del viale, nei pressi di quella che era detta la casa del fascio perchè, sino a qualche anno fa, riportava ancora una scritta risalente a Mussolini “L'Italia è un paese di giovani”... scritta soprattutto cancellata dall'attuale situazione ligure “La Liguria è una regione di vecchi!... giro a sinistra nel vicoletto adiacente, percorro il 75 scalini sempre di corsa e arrivo sulla statale, l'Aurelia, che porta a Rapallo.<br />La strada sale leggermente e dopo circa 400 metri raggiungo la chiesa di Bacezza, scendo lungo la scalinata e sono quasi le 6 e 20 quando arrivo vicino all'ingresso dell'autostrada, il mio tempo è ottimo e penso che forse oggi riuscirò finalmente a migliorare il mio personale e scendere sotto l'ora; inizio la circonvallazione a monte, ultimo pezzo di strada in salita, e sento gambe e fiato in ottimo stato, non ho l'affanno e riesco a respirare regolarmente mentre le gambe sembrano quasi andare da sole.<br />Scollino, controllo il cuore, 157, tutto ok, battiti alti ma dopo la salita è normale... in ogni caso sempre meglio di 3 mesi addietro quando rantolavo già in prossimità del vecchio ospedale, neanche a metà strada! Rallento per una trentina di metri in modo da avere un minimo recupero ed inizio la discesa, vecchia scalinata ormai quasi inutilizzata, d'altra parte siamo nell'era del “e cioè non importa se devo fare 100 metri se non uso lo scooter e cioè non sono nessuno!”, che mi porta vicino al cimitero; proseguo fino al lungo fiume ed inizio ad avvicinarmi a casa.<br />Incrocio il Cavalier Condorelli, che non è il suo vero nome e tra l'altro non so neanche quale sia, da me così soprannominato perché quando iniziai a correre al mattino e raggiungevo il fiume in totale agonia buttandomi sdraiato su una panchina un giorno mi diede un torroncino asserendo che i giovani hanno bisogno di zuccheri se voglio crescere forti e sani (ho 35 anni!!); lo vedo intento alla sua solita occupazione, buttare briciole di pane alle anatre e altri uccelli nonostante il divieto a chiare lettere affisso dal comune con il suo quotidiano ripiegato sotto l'ascella, stile francesi quando comprano la baguette in panificio.<br />La sua filosofia è “le cazzate del cavaliere esimio presidente del consiglio si digeriscono meglio al fresco del mattino in riva al fiume e vanno lette prima delle 8, dopo rovinano l'appetito!”<br />“Buongiorno Cavaliere!”<br />ormai ho preso abitudine a salutarlo così e lui anche ad essere chiamato in questo modo<br />“Buongiorno ragazzo!”<br />nulla serve ricordargli la mia età, mi risponde sempre che rispetto a lui sono un bambino in fasce al che me lo immagino in camicia rossa sullo scoglio di Quarto in partenza con Garibaldi all'età di 20 anni, oppure bersagliere alla breccia di porta pia, o ancora alpino alla guerra di Crimea.... chissà veramente quanti anni avrà... a questa domanda non mi ha mai voluto rispondere, come a molte altre personali... della sua vita so solo che vive vicino alla chiesa di Sant'Antonio ed ha una figlia, che però non ho mai visto con lui.. beh onestamente neanch'io mi alzerei alle 6 del mattino per accompagnare io padre a nutrire le papere! Ma si sa oltre una certa età la sveglia è fisicamente e geneticamente e automaticamente all'alba.<br />Proseguo e arrivo sulla spiaggia lato levante, alla foce del fiume, qui è sabbia fine e quindi riesco a correre bene ma purtroppo lo spazio è breve perchè incrocio subito i parcheggi ed i campetti da calcio, torno quindi sulla strada per gli ultimi mille metri più o meno. Aumento l'andatura, o meglio cerco di aumentare l'andatura, in questo tratto finale.. parlare di sprint mi sembra eccessivo.. giro attorno alla statua di Colombo, scendo nel sottopassaggio, viale della stazione e.. e... ARRIVO!!!<br />Consulto il cronometro e gioisco interiormente, troppo stanco per esternare la mia soddisfazione, quando leggo 59 minuti e 12 secondi! Finalmente sono sceso sotto l'ora!<br />Camminando arrivo fino a casa, saluto Antonio del bar vicino al portone ed entro, salgo per le scale, entro nel mio appartamento pregustando nell'ordine: pisciata, doccia e colazione... arrivo in bagno, mi siedo sulla tazza ed è in quel momento che si apre la porta di colpo e …. e …. e …....... MIO FRATELLO MI VOMITA ADDOSSO!!!!!QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-22669427087885977072009-10-09T13:08:00.000-07:002009-10-09T13:09:02.328-07:00IenaTUM TUM TUM TUM…. Un martello pneumatico….<br />TUM TUM TUM TUM…. Lo sento in testa….<br />TUM TUM TUM TUM…. Cazzo spegnetelo o toglietemi il cervello...<br />TUM TUM TUM TUM…. Niente continua.. tento di alzarmi ma non mi muovo neanche di 1 nanomillimetro, i muscoli sono completamente andati, quel poco di forza è finito nel cesso TUM TUM TUM TUM…. Minchia la trota di Mamma… che botta alle sinapsi! Apro l’occhio destro tirando su una palpebra pesante approssimativamente 35 kg e vedo la sveglia sul comodino, nella nebbia che mi scorre davanti l’occhio o dentro la testa, non so bene, scopro che sono le 6 ma non capisco se del mattino o della sera... le 6 o le 18 o le 30.... no... cazzo le 30 non esistono... ma di che giorno, mese, anno, secolo, millennio??<br />TUM TUM TUM TUM…. tento di aprire l’altra palpebra ma non riesco, cazzo non si apre.. è incollata peggio che se ci fosse della colla.. calatroia comincio a cagarmi addosso perché non si apre, continuo a sforzare ma non si apre..<br />TUM TUM TUM TUM…. BASTA! Azzodizio..<br />Mi sembra di sforzare come un olimpionico di sollevamento pesi in lotta per la medaglia d’oro, quello che credo sia il braccio destro pesa mezza tonnellata ma riesco a portare una mano sul viso.. la sinistra... ma... braccio destro... mano sinistra.. non credo vadano d'accordo.. comunque... la tengo ferma 5 minuti almeno per recuperare forza finchè riesco a mettere le dita sull’occhio<br />TUM TUM TUM TUM…. Lo trovo coperto di plastica.. tutto l’occhio coperto di plastica…<br />TUM TUM TUM TUM…. azzoazzoazzo… ma cosa è successo ieri? Stanotte… ma che anno è? insomma prima di adesso?!? Ora ricordo.. l’incidente.. il vetro anteriore dell’auto che veniva verso di me o io che andavo verso di lui, poi il flash visivo delle luci dell’ambulanza<br />TUM TUM TUM TUM…. Il tavolo del pronto soccorso, il dottore che mi taglia i vestiti, il rumore delle monetine che cadono… e poi… il dottore che mi ricuce e mi fascia la testa.. ecco perché ho l’occhio tappato…<br />TUM TUM TUM TUM…. Azzo ma chi è che in un ospedale usa un martello pneumatico?!? Ma non ci sono delle regole per mantenere il silenzio e rispettare i ricoverati?!? Ora chiamo l’infermiera e mi faccio sentire..<br />TUM TUM TUM TUM…. Dai che ce la faccio.. mi allungo verso il comodino, cerco l’interruttore della luce o del campanello per il personale.. MACCHECCAAAAAZZZO E’ QUESTO!?!? La mia mano tocca una cosa pelosa che respira.. si muove e ORCATROIA morde! Sento pungere forte la mano ma le terminazioni nervose sembrano morte.. stai a vedere che nell’incidente ho perso anche la mano e me ne hanno attaccato una finta.. ma gliela metto in culo la mano finta, quella vera devono ridarmi e come faccio altrimenti ad infrangere il terz.. quinto.. ottav.. che cazzo di numero sia.. comandamento, quello degli atti impuri! E così rompere platonicamente le palle al papa nazista cagato a San Pietro..<br />Però un attimo…<br />Improvvisamente il dolore arriva..<br />TUM TUM TUM TUM….si unisce al martello e mi apre in 2 la testa… istintivamente ho un colpo di reni che mi fa sedere sul letto.. ma almeno questo significa che non mi hanno tagliato la mano! Evviva! Il dolore cancella lo smarrimento cerebrale e riesco ad avere, ma solo per un secondo.. mezzo secondo, un pensiero sensato.. ma sta cosa non è che sarà un gatto? E che diavolo ci fa un gatto in ospedale? Raggiungo finalmente l’interruttore ed accendo la luce.. resto per un secolo non misurabile di tempo a fissare di fronte a me, se questo è un ospedale allora è veramente strano, mai sentito di stanze con calendari di donne nude e poster cinematografici.. ma in quale reparto appenderebbero “Qualcuno volò sul nido del cuculo” o “Shining”??!? minchia se uno è depresso ansioso e si sveglia di notte il ghigno di Jack Nicholson gli procura direttamente un colpo secco!<br />TUM TUM TUM TUM…. TUM TUM TUM TUM…. Questa stanza d’ospedale ha gli stessi poster di camera mia e quindi vuol dire che mia madre li ha staccati e portati qui! Ma perché cazzo ha fatto una cosa simile?!? Ma aspetta.. mi guardo attorno e non vedo solo quelli, ci sono anche i mobili di casa mia, i miei libri, i miei DVD, il lettore mp3, … ma perché hanno portato tutto qui?!?<br />Un momento.. forse…<br />Non è che sono io ad essere arrivato in casa mia e non casa mia ad essere arrivata intorno a me? Cazzo forse è così.. magari l’ospedale era pieno ieri sera e mi hanno mandato a casa.. Sento i collegamenti sconnessi del mio cervello che stanno ricominciando a funzionare, ogni sinapsi che si riallaccia è un colpo secco che mi fa sussultare ma contemporaneamente inizio a recuperare lucidità.. mi stringo la testa con le mani perché sento che altrimenti mi esploderebbe pari pari alla scena iniziale del film scanner di Cronenberg quando si ha salta il cervello in primo piano e schizza materia ovunque... o era la scena finale??. CazzosiricordadevochiederealLaido... Lentamente mi tocco meglio l’occhio sinistro per capire cosa abbia sulla testa, continuo a sentire della plastica attaccatta alla pelle, provo a tirare e la sento staccarsi.. però cazzo che male! Cristo santo.. comincio ad avere idea di cosa sentano le donne quando usano le strisce depilatorie.. continuo a tirare e sento come strappare i capelli dalla testa.. puttanama…ttina! Finalmente però riesco a togliere tutto e l’occhio sinistro si apre! Sia lodato il Dio degli orchi del signore degli anelli.. ci vedo! Cazzo però lo riapro di colpo e la luce violenta del sole che entra dalla finestra mi trafigge la parte sinistra della testa, più o meno come una forza inarrestabile quando colpisce un oggetto inamovibile.. peccato che la forza sia inarrestabile ma la mia testa non completi il duetto, anzi il contrario.. come usare una pressa idraulica da 50 tonnellate per pestare una merda di cane.. picchio indietro sul letto, tenendomi la testa e chiudo entrambi gli occhi. Ma perchè avevo la testa fasciata nel nastro isolante?<br />TUM TUM TUM TUM…. TUM TUM TUM TUM…. TUM TUM TUM TUM….<br />La smettessero almeno di rompere le palle con sti lavori in corso!<br />Ok, prendo una decisione di totale peso, smetto di stringere la testa, apro gli occhi, mi metto seduto e cerco di capire innanzitutto che ora, giorno, mese,ecc… sia; sento il muro di Berlino crollarmi nel cranio completo di ruspe che liberano il campo dalle macerie ma..right.. la sveglia fa le 7, dalla finestra entra della luce quindi se siamo in inverno è mattina altrimenti può essere di tutto.. inutile devo alzarmi e trovare o il cellulare o accendere la televisione...<br />Riesco a buttare le gambe fuori dal letto e posare i piedi per terra.. il freddo del pavimento mi provoca un brivido alla spina dorsale tale da ributtarmi indietro sul materasso.. eccheccazzoodifreddooo.... ok... mi sono ripreso, mi alzo e riparto, piedi, pavimentazzooodidioo, mi alzo! Mi alzo! Ok ce l'ho fatta, sono in piedi.. ora nell'ordine telefono, cesso e vestiti.. o meglio.. dei vestiti indosso vedo di averli e quindi telefono e poi cesso.. però...<br />BURP BURP BURP<br />dai movimenti dello stomaco e dai colpi che sento arrivare credo sia meglio cooooorreeerrrreeeeeaaavvvoommiiiittarrrrrreeeeeeeee..... entro nel cesso dritto sparato come un missile, mi chino sulla tazza e …... orcaaatroiaaa…... caccio tutto su mio fratello seduto a cagare...QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-10920116316152030082009-10-09T02:46:00.001-07:002009-10-09T02:46:42.418-07:00LazzaroThere's no time for usThere's no place for usWhat is this thing that builds our dreams yet slips away from us?Who wants to live forever?<br /><br />Il ghetto di Genova; una zona particolare e malfamata del centro storico a due passi da un patrimonio dell’Unesco come via Garibaldi con i suoi palazzi dei Rolli e poco sopra il porto antico dove è il famoso acquario, luoghi visitati ogni anno da milioni di persone che neanche si immaginano cosa esista a pochi metri da loro; una zona persa e nascosta nell’intricato labirinto dei vicoli genovesi, una zona dove nessuno entra se non ha un motivo ben preciso, ed anche in quel caso riflette bene sulle sue motivazioni prima di entrarvi.<br />Una cacofonia di suoni, odori, colori e persone che si mischiano fra loro creando situazioni uniche e non riproducibili in altri contesti, chi camminando fra i vicoli facesse attenzione sentirebbe risuonare lingue diverse e provenienti da ogni parte del mondo; l’arabo degli immigrati egiziani, il francese dei senegalesi, il cinese, i dialetti sudamericani misti di indio, spagnolo e portoghese fino agli ultimi resistenti dialetti dell’italia meridionale retaggio dell’immigrazione anni 60 quando i vicoli divennero rifugio di siciliani, napoletani e calabresi scappati dalla povertà del sud.<br />Chi oltre a drizzare le orecchie volesse alzare lo sguardo per collegare suoni e voci alle rispettive fonti non resterebbe deluso dalla multietnicità della zona ma potrebbe restare invece colpito da altro, non da sensazioni e impressioni, ma da qualcosa di letale come un coltello o comunque pesante come una carezza d’acciaio; in questi luoghi bisogna stare molto attenti a dove si posano gli occhi e dove gira lo sguardo perché è un attimo vedere cose che è meglio non conoscere per la propria salute, è soprattutto per questo che coloro che attraversano il ghetto camminano veloci fissando la strada e non curandosi d’altro.<br />Niente negozi o attività produttive “normali”, l’unica merce in vendita è una mezz’ora di amore mercenario a 30 euro offerta dai travestiti che popolano i cosiddetti bassi della zona, monolocali a livello della strada dove la signorina in questione invita ad entrare i passanti per un fugace rapporto omosessuale; questo è il secondo motivo per cui si cammina evitando di incrociare lo sguardo con le altre persone, chi entra nel ghetto ma non vi abita non è felice di essere riconosciuto e se incontra possibili conoscenza devia il proprio percorso per successivamente ritornare sui propri passi.<br />Il posto ideale dove vivere.QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1196889195114774211.post-24740706735331863542009-10-08T12:23:00.000-07:002009-10-08T12:24:40.803-07:00la biondaL'automobile stop davanti me e finestrino abassa, uomo guidatore con facia bianca, ochiali, senza capeli, penso 60 ani e vedo agitato mani strete su volante non fermano mai... come tuti queli che fermare qui... mi avicino e sento cosa volere<br />“ciao amore, che faciamo? 30 euro boca figa”<br />“ehm sì va bene ma... ma... fai mica anche dietro?”<br />“dietro? Cosa dietro?... ah culo? Sì ma quelo più tanto 100 euro”<br />“ehm... 100 è un po' tanto e non ce l'ho, non possiamo fare un po' meno?”<br />“no amore, 30 boca figa, se vuoi culo 100 io no saldi o sconti”<br />“ehm... dai va bene allora facciamo 30...”<br />butto sigaretta, salgo sopra automobile, spiego uomo dove andare verso spiaggia, arriviamo e uomo nervosopreocupato no sa bene cosa fare<br />“ehm... ma sei sicura?!? qui ci sono già parcheggiate altre macchine e mi sembra ci siano delle persone dentro che ehm... cioè... stanno facendo qualcosa...”<br />“sì amore anche loro trombano, figa no piace solo a te, tranchilo che qui no passa nesuno.. paghi prima?”<br />prendo 30 euro e meto in borsa, prendo condom e fazoleti abaso sedile e comincio togliere scarpastivale, intanto vedo uomo che abassa pantaloni e boxer, vedo picolo cazzo mollo piegato su peli, io tolto calza e slip e sono pronta, meto elastico per fare coda miei capeli, conto in mia testa fino 10 e inizio; prendo condom e meto sopra picolo verme rosa, muovo veloce mano per fare sega e sorido a uomo<br />“facio così per iniziare, poi boca e figa tu tranchilo...”<br />“ehm... sì va bene, fai come vuoi...”<br />Questo momento che dare picolo senso potere, io avere in mano cazzo e uomo non esere capace fare nula ma presto sento verme crescere e alora prendo in boca ma sempre facendo sega, così finire prima... sento mai uomo sopra testa, cosa che no soportare ma sapere durare poco.. apena sento cazzo duro giusto mi spostare bene su sedile<br />“tu venire sopra amore..”<br />“ehm... si arrivo aspetta.. che mi sposto...”<br />uomo pasa sopra e cerca metere cazzo in figa ma non trova...<br />“piano amore aspeta che metere io, fa piano se no no riesce..”<br />prendo cazzo, controlo con dita che condom ok e meto dentro io, uomo comincia a muovere avanti e dietro, io cominciare a muovere per finire presto, dopo poco sento uomo cominciare a respirare diverso, alora conosco chelui sta per sborare, abracio lui e stringo forte, così no mi vede in facia, continuo a muovere e fare finta che piace, uomini piace sentire dire quanto essere bravi mentre scopare putana..<br />“sì amore sì, tu bravissimo, vero uomo tu esere... sì dai sì vieni tutto dentro..”<br />sento cazzo venire e uomo non muovere più, ora voglio solo che togliere da sopra me prima posibile e alora spingo piano via da me, io no sono tua fidanzata o moglie che finito si resta abraciati, io per te sono buco e tu per me soldi, uscita sborra da cazzo finito tutto, togli da sopra subito pezzo di merda... senza guardare lui comincio a rivestire<br />“amore dai sposta che tuto finito... tu bravisimo... me piaciuto veramente tu no impotente come tuti altri.. spero che meterai di nuovo cazzo in mia figa.. tu volere fazolettocarta per pulire?”<br />“ehm... grazie spero presto... si grazie se hai un fazzoletto perchè non ne ho...”<br />E so bene che tu no avere, tutti uomini mai avere fazoletticarta, una sera deciso che no dare a nesuno e lasciare tuti con cazzosborrato, così pulire a casa da moglie! Finito vestire, do carta a uomo che prima usa per togliere condom e dopo pulire cazzo tornato picolo verme..<br />“tu no butare fuori che poi se no no potere più venire qui, dare me che buto in cassone dopo quando scendere..”<br />Uomo vestire e noi tornare a mio marciapiede senza dire più parola, io conoscere che lui vergogna di esere andato con putana e paura di trovare amici a vedere lui cosa avere fatto.. per questo lui no fermare automobile su strada ma dietro angolo di casa; apro porta e scendo..<br />“ciao amore, grazie, ci vediamo”<br />“ehm.. ciao... sì magari ci ved.......”<br />chiudo porta automobile e allontano prima che lui finire frase, tanto no importante e sempre stessa detta da tuti, ma accendo sigaretta, ultima di pacchetto e questa notte sono 20 di nuovo, come tutte notti, scarpastivale fa male piedi, minigonna fa fredo, guardo ora e vedo 5 di matino, allora vado caminando verso stazione per tornare finalmente casa... meglio dove io abitare adeso, casa essere altra cosa...<br />Treno a 6 e meza di matino ma tanto no pasare più nesuno a questa di ora, camino fino stazione e come tuti giorni arivo e trovo aperto bar, prendo capucino portare via, passo soto stazione e arrivo da mia panchina fronte mare, mia perchè tute matine aspeto treno qui, acendo sigaretta... e dopo 10 di minuti vedo pasare mio campione sportivo...QiGahttp://www.blogger.com/profile/03029300754375285804noreply@blogger.com0